Cronaca
Corruzione a Roma — Funzionari pagati con tartufi e smartphone
In cambio dell’aiuto per ottenere le gare d’appalto i titolari delle imprese erano pronti a ingraziarsi i funzionari pubblici corrompendoli con la consegna di tartufi, smartphone o l’assunzione di un parente in un centro commerciale. Questo è quanto si evince dall’ordinanza del gip di Roma emessa nell’ambito dell’indagine relativa a un giro di mazzette per gli appalti dei lavori presso il Tribunale capitolino. Gli imprenditori garantivano ai funzionari anche appoggi per nomine al ministero o l’acquisto di una casa a condizioni vantaggiose. Tra le utilità figurano anche lavori edili, idraulici ed elettrici presso un maneggio gestito dal geometra (finito in manette) del provveditorato interregionale alle opere pubbliche. Complessivamente, sono 20 le persone tratte in arresto. La Guardia di finanza ha eseguito le suddette misure nella mattinata odierna. Le accuse sono, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e falso nell’aggiudicazione di appalti pubblici. L’attività del nucleo speciale anticorruzione, coordinata dai magistrati Paolo Ielo e Erminio Amelio, ha visto impiegati oltre cento finanzieri tra Roma, Napoli e Frosinone, con decine di perquisizioni presso gli uffici e le abitazioni degli indagati.
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