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L’elemosiniere del Papa: “Apriamo le nostre case ai profughi”

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L’elemosiniere del Papa: “Apriamo le nostre case ai profughi”

L’impegno deve partire da noi stessi come ha fatto il Santo Padre, poi dai cardinali, dai vescovi: apriamo le nostre case, i nostri spazi, case religiose, conventi, parrocchie. I soldi li abbiamo. Il Santo Padre vuole la Chiesa povera: ecco, la possibilità di essere veramente poveri esiste. Quando dividiamo noi stessi diventiamo veramente ricchi e tutto torna di nuovo. Il Papa è colui che mette i ponti e oggi abbiamo messo questo primo ponte con il corridoio umanitario, ed è totalmente evangelico. Ringrazio il Governo italiano che ha permesso di realizzare il corridoio e quello greco, che ha lavorato per superare tutti i problemi burocratici e pagato tutti i biglietti aerei dei rifugiati. Nei campi dell’isola di Lesbo ho visto situazioni terribili: 15mila persone in uno spazio stretto e senza luce. Certo, il Governo greco fa tutto il possibile ma non sono preparati. Lesbo è una piccola isola e le persone sono numerose. Svuotare questi campi, che il Papa ha chiamato ‘campi di concentramento’, significa aiutare anche il popolo greco e i profughi che si trovano lì. Nelle condizioni attuali a Lesbo si ferma la speranza. Con la gente di buona volontà possiamo moltiplicare i corridoi e questo sarà il nostro miracolo. L’Avvento ci dice: “Svegliatevi”: questo primo corridoio vuol dire allora a tutti noi: “Svegliatevi!”. Ci ha dato l’esempio il nuovo cardinale di Lussemburgo: due settimane fa ha portato due persone da Lesbo a carico suo: ha diviso con loro lo spazio della casa e vivono insieme” ha chiosato presso l’aeroporto di Fiumicino l’Elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Kraiewski, giunto in Italia con 33 profughi grazie al primo corridoio umanitario dall’isola greca di Lesbo. 

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia

Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.

Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.

Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.

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Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

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Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno

Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.

La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.

Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.

Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.

La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.

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