Politica
CORONAVIRUS Raggi: “Vicina a lavoratori in nero”. E’ polemica

CORONAVIRUS Raggi esprime la sua vicinanza ai lavoratori in nero. E scoppia la polemica.
CORONAVIRUS Raggi, durante la puntata di ieri di DiMartedì, ha commesso quella che a prima vista potrebbe sembrare una gaffe clamorosa. La sindaca di Roma stava parlando in collegamento dell’emergenza, quando si è soffermata anche sui lavoratori in nero. Con parole che hanno suscitato parecchie polemiche.
Le misure adottate dal Governo per contenere l’epidemia stanno infatti avendo forti ripercussioni sull’economia del Paese e di conseguenza anche a livello occupazionale. Proprio questo era l’argomento affrontato dalla Raggi ai microfoni di Giovanni Floris. Queste le sue parole in merito:
“Sono vicina a tutte le persone che stanno soffrendo, sono vicina alle persone che si sentono disorientate, sono vicina a tutte le persone che stanno perdendo un lavoro o l’hanno perso. E anche se sembra brutto dirlo, sono vicina, immaginiamo, anche alle persone che stanno facendo un lavoro in nero e che improvvisamente si sono trovate senza lavoro”.
Affermazioni che non sono sfuggite all’occhio attento del web, dove hanno suscitato un’ondata repentina di incredulità e indignazione. “Non è possibile. È incredibile, davvero”, “Siamo oltre la frutta”: sono solo alcuni dei commenti al video, che ha fatto in breve il giro dei social.
Non tutti però si scagliano contro la sindaca. Qualcuno anzi ne prende le difese, sostenendo che la sua non sia stata una gaffe: “Si chiama realismo, ci sono, esistono, sono persone anche loro, anche se non hanno trovato un imprenditore onesto. Negare questo è da ipocriti, criticate è da ebeti”, cinguetta un utente.
“Ha detto solamente la verità, in Italia è pieno di lavoratori in nero, ci vogliamo scandalizzare per una cosa ovvia? Tutti noi conosciamo una persona che lavora in nero e non mi dite di no! Che poi si debba debellare il problema questo è ovvio!”, fa eco un altro.
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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