Cronaca
ROMA Scuola di furto nel Centro Storico: fermate 2 baby ladre rom

ROMA Scuola di furto nel Centro Storico: fermate 2 baby ladre rom. Con loro anche una ‘maestra’.
ROMA Scuola di furto nel Centro Storico. E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Operativo di Roma Centro, durante alcuni accertamenti per il contrasto dei reati predatori nella zona. In arresto sono finite tre nomadi, di cui due bambine di appena 12 e 10 anni. Con loro anche una donna di 53 anni, già nota alle forze dell’ordine: per lei sono scattate le manette con l’accusa di tentato furto aggravato e falsa attestazione della propria identità. Le piccole, non imputabili, sono state invece segnalate alla Procura presso il Tribunale per i minorenni.
Notato mentre si aggirava per le vie del centro storico, il trio è stato pedinato dai militari, che le hanno fermate poco dopo all’uscita da uno stabile di Corso Vittorio Emanuele II. Perquisite personalmente, sono state trovate in possesso di diversi arnesi per lo scasso: 2 lastre di plastica artefatte, 3 cacciaviti, un paio di forbici e una chiave inglese. Ispezionando poi l’interno del condominio, i Carabinieri hanno accertato segni di effrazione sulla porta d’ingresso di un appartamento al 5° piano. Questi ultimi sono stati rilevati anche dal proprietario dell’abitazione.
Portate in caserma, l’Autorità Giudiziaria competente ha disposto per le minori l’affido ad una casa famiglia di Roma. La 53enne è stata invece trattenuta e a breve sarà giudicata per direttissima: a suo carico anche una denuncia per aver fornito false generalità ai Carabinieri all’atto dell’identificazione.
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Tre condanne e un verdetto inaspettato: la storia dietro il caso

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Le Condanne Scioccanti
In un processo che ha svelato orrori nascosti, il gup di Roma ha emesso tre condanne a carico di operatori sociosanitari del Centro di Educazione Motoria (Cem), accusati di torture e maltrattamenti su pazienti con gravi patologie psicofisiche. Le pene variano da 3 anni e 4 mesi a 2 anni e 4 mesi, un verdetto che solleva interrogativi su come abusi del genere possano accadere in luoghi destinati a proteggere i più vulnerabili.
L’Assoluzione Inaspettata
Mentre tre operatori affrontano ora le conseguenze delle loro azioni, uno è stato assolto con la formula “per non avere commesso il fatto”. Questa decisione sorprendente aggiunge un tocco di mistero al caso, lasciando tutti a chiedersi se ci siano stati errori o segreti ancora da svelare in questa intricata storia di accuse e indagini.
Il Ruolo della Croce Rossa
È stata proprio la Croce Rossa a far scattare l’inchiesta, costituendosi parte civile dopo aver denunciato gli abusi. Questo intervento coraggioso ha portato alla luce un vero e proprio scandalo, spingendo le autorità a indagare approfonditamente su ciò che accadeva nel Cem e alimentando curiosità su come organizzazioni come questa possano diventare sentinelle contro l’ingiustizia.
Altri Sviluppi del Caso
Nel procedimento, due imputati sono stati rinviati a giudizio, mentre quattro hanno optato per il patteggiamento: due con 4 anni per il reato di tortura, e gli altri due con 2 anni, sospesi dopo un percorso di recupero. Questi esiti aprono la porta a ulteriori domande su responsabilità e riforme nel settore sociosanitario, un intreccio di fatti che continua a catturare l’attenzione.
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