Cronaca
ROMA Insetti sul cibo e topi: chiuso bar tavola calda

Intervento della Polizia Locale in un bar tavola calda di Tor Tre Teste dove sono state riscontrate gravissime condizioni igienico sanitarie
Uno spettacolo raccapricciante è quello che si sono trovati davanti gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, V Gruppo Casilino, quando ieri pomeriggio sono intervenuti in un bar tavola calda nel quartiere di Tor Tre Teste, poi chiuso per le gravissime le condizioni igienico-sanitarie riscontrate all’interno degli ambienti, sulle attrezzature e sui prodotti alimentari, compreso l’annesso laboratorio di panificazione.
Durante i consueti controlli amministrativi predisposti dalla Polizia Locale per la verifica del rispetto delle norme a tutela della salute pubblica, gli agenti, diretti dal Dott. Mario De Sclavis, sono intervenuti in una tavola calda della zona, riscontrando condizioni tali da richiedere un’immediata azione da parte del personale Asl: promiscuità alimentare e conservazione dei cibi in frigoriferi arrugginiti e sporchi, ruggine e residui incrostati anche sui macchinari utilizzati per produrre il pane e i dolci, mattonelle in terra rotte o mancanti e pessimo stato di manutenzione di bagni e vettovaglie. Non solo, mosche ed insetti situati ovunque, in modo particolare su torte e crostate in vendita. Rinvenuto anche un topo di grosse dimensioni, privo di vita, all’ingresso dell’attività. La totale assenza di igiene e delle condizioni minime di sicurezza sanitaria hanno portato alla chiusura immediata dell’esercizio. Contestate anche violazioni per irregolarità amministrative e per mancato rispetto della normativa anti-covid, per un totale di sanzioni di oltre 5mila euro.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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