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La confessione shock del trapper: “Il bengalese ha preso 30 euro per farsi picchiare”

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La confessione shock del trapper: “Il bengalese ha preso 30 euro per farsi picchiare”

La confessione shock del trapper che ha dichiarato che lui e la sua band, non hanno picchiato i rivali e il calcio al bengalese era finto

La confessione shock del trapper – Qualche settimana fa, una banda di cantanti trapper, è finita in manette per aver svolto una missione punitiva ai danni di una band rivale e per aver dato un calcio da kick boxing a un uomo del Bangladesh senza alcun motivo. A loro carico, ci sono accuse per violenza privata, sequestro di persona propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, a emetterle è stato il pm Erminio Amelio. Su Youtube, è presente un video e nella ricostruzione si evince che il gruppo è andato nella sala di registrazione della band capitanata da Gallagher e Ski, li hanno fatti inginocchiare e gli hanno buttato addosso benzina e amuchina in segno di sfregio.

DIFESA

La band in questione, si è difesa dichiarando al gip altre cose, di “essere andati nella sala di registrazione, per farsi ridare dei vestiti che un loro conoscente aveva prestato a Gallagher e a quel punto di aver rifilato qualche schiaffo ma niente di più“. Inoltre, hanno aggiunto di “non aver registrato e pubblicato il video in questione ma che è stato girato da altri”. Ma il gip non ha creduto alle loro parole e che il video in questione in realtà, sarebbe stato pubblicato da loro per ottenere del gradimento da parte dei suoi sostenitori per aver usato violenza e umiliazione nei confronti della band. Mentre per il calcio dato all’uomo del Bangladesh, avrebbero confessati di aver inscenato tutto con l’uomo complice: “La scena ci serviva per un video musicale, abbiamo pagato 30 euro l’uomo del Bangladesh per farsi picchiare”. Il gip però, non ha creduto alle loro parole e ha confermato per tutti e 4 gli arresti domiciliari.

ROMA – Coronavirus, ipotesi chiusura Spagna e Flaminio nel weekend

Attualità

Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi
“A Tor Bella Monaca oltre 2100 le persone sottoposte a misure alternative al carcere, secondo uno studio condotto dall’agenzia Lapresse. In pratica, dopo Rebibbia e Regina Coeli, il Municipio VI delle Torri è la terza casa circondariale di Roma, pur essendo a cielo aperto.
Data l’elevata criminalità certificata da questi dati preoccupanti, il controllo del territorio non può essere affidato esclusivamente alle attuali Forze dell’Ordine locali che tanto fanno, nonostante le inadeguate disponibilità di risorse e mezzi. Per questo, come istituzione municipale chiediamo un maggior numero di presidi e uomini, proseguendo quel percorso avviato da due anni a questa parte insieme al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al Prefetto di Roma Lamberto Giannini e al Questore di Roma Roberto Massucci, al comandante provinciale della Guardia di Finanza Giancarlo Franzese e al comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Marco Pecci”.
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