Cronaca
TUFELLO Martellate al rivale in amore: due ricercati dalla Polizia

TUFELLO Martellate al rivale in amore: due ricercati dalla Polizia.
TUFELLO Martellate al rivale in amore. Una storia non certo piacevole da ascoltare in un giorno come quello di San Valentino che invece l’amore lo celebra. Causa scatenante, come sempre in questi casi, la gelosia. Sarebbe stata lei a muovere la mano feroce dell’aggressore, venerdì scorso, nel mercato di piazza Vimercati. Erano quasi le 8 del mattino quando un 40enne è stato avvicinato da due uomini, che gli hanno sferrato violenti colpi di martello al volto. Diverse le fratture riportate dall’uomo, abbandonato in terra in un lago di sangue. Una scena che non è passata inosservata agli avventori (tanti) che in quel momento affollavano il mercato. I sanitari del 118, immediatamente allertati, hanno così potuto soccorrere tempestivamente l’uomo. Che, portato in codice rosso all’ospedale Umberto I, è stato qui ricoverato in prognosi riservata. Fortunatamente però le sue condizioni non sarebbero tali da pregiudicarne la permanenza in vita. Sul posto anche gli agenti del Commissariato Fidene e del Reparto Prevenzione Crimine, che, attraverso le testimonianze dei presenti, sono riusciti, non senza difficoltà, a ricostruire i fatti. Ad aiutarli maggiormente è stata però proprio la vittima, che avrebbe riconosciuto uno degli aggressori. Si tratterebbe dell’ex fidanzato della sua compagna: dettaglio che ha indotto gli inquirenti a optare per i motivi passionali. L’uomo, insieme al complice, è ora ricercato: entrambi dovranno rispondere di aggressione aggravata.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
Attualità
Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.
Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.
Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.
Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.
L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.
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