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BOCCEA – donna usava l’appartamento come spaccio: trovati oltre 4kg di hashish e 19.000 euro

BOCCEA – Donna Usava L’appartamento Come Spaccio con all’interno 4 kg di hashish, mezzo chilo di marijuana e 19.000 euro in contanti
BOCCEA – Donna Usava L’appartamento Come Spaccio – A finire in manette è stata una donna romana di 38 anni con precedenti e già sottoposta alla misura di prevenzione dell’avviso orale. I Carabinieri della Stazione Roma Montespaccato l’hanno fermata con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante alcuni controlli nel territorio, una pattuglia aveva notato già da diverso tempo un andirivieni da un palazzo in via Paolo Emilio Sfondrati e ha così deciso di controllare meglio la situazione.
CONTROLLI E ARRESTO
Svolte nuove indagini, i militari sono riusciti a scovare l’appartamento della donna meta abituale di noti assuntori di droghe procedendo così alla perquisizione dell’abitazione. Il blitz dei Carabinieri ha portato al rinvenimento di ben 4,1 Kg di hashish – suddivisi in 100 g. di ovuli e 4 Kg. in panetti – circa 500 g. di marijuana e 18.820 euro in contanti, ritenuto provento della florida attività di spaccio della donna. Per la 38enne sono scattate le manette ai polsi e il trasferimento nelle camere di sicurezza dell’Arma, dove attende di essere convocata dall’Autorità Giudiziaria per il rito direttissimo.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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