Attualità
AFGHANISTAN Raggi: “Roma pronta a fare la sua parte”
Sulla delicata situazione in Afghanistan Raggi offre l’aiuto di Roma per risolvere la crisi

Intervenuta sulla delicata situazione in Afghanistan Raggi offre l’aiuto della Capitale per trovare una soluzione.
Così sull’emergenza in Afghanistan Raggi in una lettera inviata al Ministro degli Esteri Di Maio. Anche Roma, scrive la sindaca, si accinge a “fare la propria parte” a favore dei corridoi umanitari, che, dice, devono essere istituiti “immediatamente”.
A tal proposito, la prima cittadina assicura “sin da subito” lo schieramento in campo di “strutture comunali“, che, spiega, serviranno ad accogliere “rifugiati, donne, studenti e studentesse, bambini e chi sia in procinto di essere rimpatriato”. Non solo: anche gli “enti che operano nella Capitale” riceveranno dal Campidoglio adeguato sostegno alla propria collaborazione”. La Raggi si riferisce in particolare alle “iniziative in favore delle donne afghane” e a quelle che hanno come scopo “istituire borse di studio, agevolazioni e posizioni di Visiting Professor”. A tutto ciò, rivela la sindaca, l’Amministrazione capitolina “guarda con molto interesse”.
Risolvere la “drammatica emergenza umanitaria” è possibile per la prima cittadina, che propone “un’azione congiunta di supporto e soccorso“. Impossibile, a suo parere, “restare indifferenti” o, peggio, “lasciare solo il popolo afghano”. Serve invece “agire velocemente”, con un solo e unico scopo: proteggere e aiutare “chi sta fuggendo dal regime talebano“. In molti nel paese asiatico si aspettano un aiuto da parte dell’Italia, che, spiega, deve arrivare dal lavoro in unione di “tutte le istituzioni”.
Roma, ribadisce la Raggi, ci sarà e farà il possibile per contribuire ad una “strategia comune di cooperazione” che coinvolga la società a “tutti i livelli”. “Tutto il paese – conclude – deve mobilitarsi in questa direzione, è fondamentale”.
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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