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OPERAZIONE CONTRO LA PEDOPORNOGRAFIA: ARRESTATI 3 UOMINI IN FLAGRANZA DI REATO

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OPERAZIONE CONTRO LA PEDOPORNOGRAFIA: ARRESTATI 3 UOMINI IN FLAGRANZA DI REATO

ROMA, OPERAZIONE CONTRO LA PEDO-PORNOGRAFIA

A seguito di serrate indagini nel settore del contrasto alla pedopornografia online che portavano all’esecuzione di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica, la Polizia Postale di Roma e Lazio con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online CNCPO del Servizio Polizia Postale, ha tratto in arresto 3 uomini in flagranza di reato per produzione e detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico.

si tratta rispettivamente di un imprenditore romano che scambiava immagini e video della figlia minore per essere ammesso in un gruppo esclusivo pedopornografico; di un giovane di Viterbo di 26 anni trovato in possesso di ingente materiale pedopornografico; di un Cameraman romano di 32 anni per detenzione di ingente materiale pedopornografico.

Le restrizioni imposte dalla pandemia in termini di spostamenti e possibilità di aggregazioni hanno comportato un esplosione dell’utilizzo della rete internet e dei social network, alla quale è corrisposto un esponenziale incremento dei reati commessi con utilizzo degli strumenti informatici e dei social network.

Tra i reati che registrano il maggior incremento vi sono purtroppo anche quelli in danno di minori commessi online, con particolare riguardo a quelli che vedono i minori come vittime di adescamento o abusi sessuali, spesso documentati da fotografie e video pedopornografici che i criminali successivamente vendono, divulgano, cedono o detengono utilizzando la rete e i social-network (Reati relativi alla pedopornografia).

Assume pertanto particolare rilevanza un’opera di prevenzione e sensibilizzazione di genitori e educatori che consenta di intercettare i tentativi di contattare e avvicinare i più piccoli con modalità particolarmente insidiose.

L’operazione contro la pedo-pornografia ha riguardato anche l’imprenditore romano di 48 anni, già arrestato nel 2018 per 
detenzione di un ingente quantitativo di file pedopornografici, aveva 
appena terminato di scontare la condanna, quando è stato intercettato 
su una nota piattaforma di messaggistica sulla quale, interloquendo in lingua inglese, manifestava interesse sessuale nei confronti dei minori. 
L’imprenditore, allo scopo di essere inserito in un successivo gruppo 
esclusivo di scambio di materiale pedopornografico, al quale è possibile 
accedere solo dopo aver autoprodotto immagini originali, dichiarando di avere due figlie di 14 e 6 anni, inviava foto raffiguranti minori in biancheria intima.

L’attività di perquisizione informatica sui dispositivi sequestrati, delegata dalla Procura della Repubblica di Roma, permetteva di rinvenire in uno spazio Cloud dedicato, oltre ad un ingente quantitativo di materiale pedopornografico catalogato in cartelle, alcune immagini e video autoprodotti con una fotocamera occultata. Il rinvenimento all’interno dell’abitazione di alcuni indumenti e della biancheria da letto raffigurata nei file ha permesso di attribuire l’identità della minore ritratta alla figlia dell’indagato, che veniva pertanto tratto in arresto per produzione di materiale pedopornografico.

Il giovane di 26 anni, residente in provincia di Viterbo, è stato arrestato in flagranza di reato nell’ambito di un’attività di contrasto internazionale sugli abusi sessuali nei confronti di minori.

L’indagine della polizia contro la pedo-pornografia

L’indagine è stata condotta dalla Polizia Postale di Viterbo e Roma, con la direzione della Procura della Repubblica di Roma.

Le indagini, che hanno portato al sequestro di diversi dispositivi informatici contenenti numerosi file pedopornografici, sono state avviate dopo una segnalazione nell’ambito della collaborazione internazionale relativa a numerosi episodi di caricamento di materiale pedopornografico su una nota piattaforma di cloud storage. Dall’analisi dei flussi informatici la Polizia Postale è risalita al profilo di un utente che deteneva immagini di abusi su minori.

Durante la perquisizione, disposta dal magistrato a seguito degli accertamenti svolti, sono stati rinvenuti nella disponibilità del giovane, cittadino italiano, incensurato, numerosi file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche di tenera età. Per il giovane è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere.

Il giovane cameraman di 32 anni, residente in provincia di Roma è stato arrestato in flagranza di reato nell’ambito di un’attività di contrasto internazionale sugli abusi sessuali nei confronti di minori.

Le indagini condotte dalla Polizia Postale attraverso l’analisi delle tracce informatiche con la direzione della Procura della Repubblica di Roma hanno permesso di individuare il probabile autore delle condotte criminose.

Durante la perquisizione, disposta dal magistrato a seguito degli accertamenti svolti, sono stati rinvenuti nella disponibilità del giovane, cittadino italiano, incensurato, numerosi file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche di tenera età.

Per i tre arrestati l’attività di indagine, svolta con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale di Roma, prosegue ora con l’analisi del materiale sequestrato per individuare eventuali ulteriori responsabilità, e per identificare eventuali ulteriori minori coinvolti. L’attenzione che la Polizia Postale pone da sempre nei confronti del fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori online è molto alta, soprattutto in quest’ultimo periodo, in coincidenza con i due anni di pandemia, in cui le statistiche hanno evidenziato un’impennata notevole dei casi trattati.operazione contro la pedo-pornografia

Si registra difatti un considerevole incremento dei reati connessi alla pedo-pornografia online e dei reati di adescamento di minori approcciati sul web da sconosciuti senza scrupoli; l’aumento dei fenomeni criminosi richiede pertanto un corrispondente accresciuto impegno nel contrasto dei citati fenomeno della Procura della Repubblica di Roma e della Polizia Postale anche alla ricerca di spazi virtuali clandestini dove si offrono immagini e filmati di minori abusati, oltre alla più delicata attività di identificazione delle vittime di abusi sessuali che sempre più spesso sono compiuti da soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare.

La Polizia Postale promuove un uso consapevole degli strumenti informatici da parte dei ragazzi e invita le famiglie a monitorare con attenzione l’uso che questi fanno dei social network. Si rappresenta che i procedimenti penali si trovano ancora nella fase delle indagini preliminari ed i soggetti indagati devono ritenersi non colpevoli sino alla condanna definitiva.

Il Questionario choc ai bambini disabili inviato dal comune di Roma

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La nuova identità del 2019: il mistero del presunto killer di Villa Pamphilj

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La nuova identità del 2019: il mistero del presunto killer di Villa Pamphilj

SvelatoIlMisteroDellUomoConDueIdentità Chi è davvero Rexal Ford, l’uomo al centro di un drammatico caso di omicidio a Roma? Preparati a scoprire segreti nascosti e colpi di scena inaspettati! 🕵️‍♂️

L’identità nascosta di Rexal Ford

Rexal Ford non è il suo vero nome: in realtà, si chiama Charles Francis Kaufmann. L’uomo ha adottato questa nuova identità dal 2019, con un passaporto autentico che lo collega a misteriosi eventi. Negli archivi anagrafici degli Stati Uniti, Ford è registrato come Kaufmann, ma questa doppia vita lo lega a un caso scioccante: la morte di una bambina a Villa Pamphilj a Roma e l’occultamento del corpo della madre. Cosa ha spinto quest’uomo a cambiare nome e a finire coinvolto in un enigma tanto oscuro?

Il mistero sulla coppia

Da giorni, le indiscrezioni si accumulano sulla vera identità della donna che accompagnava Ford, da lui definita “mia moglie”. Ma un amico ha rivelato che potrebbe trattarsi di una hacker sotto copertura. E se dietro questa facciata si celasse una rete di inganni? Ford si spacciava per un regista di successo e aveva addirittura cercato di accreditarsi per un film da tre milioni di euro presso una società cinematografica di Roma. Il 7 maggio, il 46enne californiano si è presentato negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, presentandole come sua famiglia. Sarà il test del DNA a rivelare se era davvero il padre della piccola vittima – un dettaglio che potrebbe cambiare tutto!

La battaglia per l’estradizione

Ora, l’attenzione si sposta sulla Grecia, dove Ford è detenuto. Il Consiglio della Corte d’Appello di Larissa deciderà presto se estradarlo in Italia. Nonostante le autorità italiane lo vogliano per interrogarlo, l’uomo si è opposto alla consegna, alimentando ulteriori sospetti. Quali altri segreti emergeranno durante questa attesa? La vicenda resta avvolta nel mistero, con ogni nuovo dettaglio che promette rivelazioni esplosive.

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Rexal Ford alla ricerca di finanziatori per il suo film: l’incontro con un produttore e la fuga in Grecia

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Rexal Ford alla ricerca di finanziatori per il suo film: l’incontro con un produttore e la fuga in Grecia

RexalFordScandalo: Il regista americano accusato di omicidio che voleva girare una commedia in Italia!

L’Email Misteriosa che Ha Iniziato Tutto

Immaginate di ricevere una email da un produttore inglese che vi presenta un enigmatico regista americano, Rexal Ford, pronto a conquistare Roma con un nuovo film. In quella mail del 28 aprile, Ford viene descritto come uno sceneggiatore e produttore alla ricerca di fondi per “Food Fight”, una commedia su un cuoco che apre un ristorante in Italia. Con un budget di 3 milioni di euro, Ford sperava di trasformare il progetto in una coproduzione italiana, sfruttando il tax credit per facilitare le riprese. Ma dietro questa offerta apparentemente innocua, si nascondeva un segreto che avrebbe sconvolto tutti.

L’Incontro Inaspettato a Roma

Ford arriva in Italia con la sua compagna e una neonata, atterrando proprio negli uffici di una società di consulenza cinematografica a Roma. I dirigenti ricordano un uomo dall’aspetto casual – giacca di pelle, jeans e scarpe da tennis – che non sembrava affatto un senzatetto. Durante l’incontro durato quasi due ore, consegna una sceneggiatura ambientata inizialmente a Malta, ma con l’idea di “relocarla” in Italia. La donna e la bambina aspettano in una saletta, senza destare sospetti. Era solo l’inizio di una storia che da commedia stava per trasformarsi in un vero thriller.

La Svolta Drammatica e la Fuga

Pochi giorni dopo, il 7 giugno, i corpi senza vita di una madre e della sua neonata vengono scoperti nel bosco di Villa Pamphili, scatenando un’indagine della polizia. Ford, nel frattempo, invia una seconda email alla società, affermando di stare lavorando sulla versione italiana del film e promettendo aggiornamenti. Ma due giorni dopo, sale su un aereo per la Grecia, forse per sfuggire alle autorità. Viene arrestato il 13 giugno a Skiathos, mentre le telecamere di sicurezza catturano i suoi movimenti a Roma e all’aeroporto di Fiumicino. Quello che doveva essere un film leggero si è rivelato un intricato giallo, con Ford al centro di accuse scioccanti che lasciano tutti a chiedersi: cosa nascondeva davvero questo regista?

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