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Cronaca

Detenuto morto a Regina Coeli, parlano i testimoni: “È stato ucciso”

Detenuto morto a Regina Coeli, in un primo momento si era ipotizzato un decesso per cause naturali

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Detenuto morto a Regina Coeli, parlano i testimoni: “È stato ucciso”

Svolta nel caso del detenuto morto a Regina Coeli. L’uomo fu trovato nella sua cella, steso per terra, lo scorso 16 agosto. Sull’episodio la Garante capitolina dei detenuti, Gabriella Stramaccioni, aveva presentato un esposto alla Procura di Roma, che ora ha dato il via alle indagini. Secondo la denuncia, il detenuto era in attesa di un caffè davanti alle sbarre della camera di sicurezza. All’improvviso, sarebbe stato colto alle spalle, forse da un compagno di cella, il quale lo avrebbe aggredito e infine soffocato.

DETENUTO MORTO A REGINA COELI, LE PAROLE DEI TESTIMONI

A far scattare l’esposto la testimonianza di altri due carcerati, che avrebbero assistito alla scena. A loro avviso, il detenuto morto a Regina Coeli, negli ultimi mesi di vita, aveva cambiato umore. Una novità che sarebbe stata generata dall’arrivo nella cella di un altro detenuto. Un uomo, rivelano i testimoni, afflitto da problemi psichiatrici e che in passato era stato protagonista di un altro tentato omicidio ai danni di un compagno. Tra i due non correva buon sangue, tanto che i vertici del carcere, il 2 agosto, avevano disposto che la cella fosse sorvegliata a vista.

DETENUTO MORTO A REGINA COELI, PERSONALE DEL TUTTO IGNARO

Ciò non è però bastato ad evitare il grave episodio: secondo i due carcerati, ci sarebbero state urla e liti, di cui il personale sarebbe stato completamente all’oscuro. Dopo il ritrovamento del corpo, il detenuto sarebbe stato soccorso con un massaggio cardiaco, ma senza esito. A sentire il referto, la morte sarebbe stata causata da un aneurisma cerebrale, sopraggiunto dopo aver battuto la testa cadendo. In realtà, raccontano i testimoni, ad uccidere il detenuto sarebbe stato un soffocamento, provocato dalla stretta di un braccio intorno al collo.

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Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

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Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

MeningiteSconvolgente: Un bimbo di 4 anni dal Camerun arriva in Italia e scatena un caso misterioso che ha allarmato le autorità! #EmergenzaSalute #Migranti

Un piccolo migrante di appena 4 anni, proveniente dal Camerun, ha catturato l’attenzione delle autorità sanitarie italiane dopo essere sbarcato a Lampedusa e trasferito prima a Catania, poi all’inizio del mese a Roma. I test hanno rivelato che è affetto da meningite da meningococco, una malattia che ha fatto scattare indagini approfondite e lasciato tutti a chiedersi come sia successo. Le Asp di Roma, Catania e Agrigento sono già al lavoro per ricostruire ogni spostamento del bambino, alimentando la curiosità su possibili rischi nascosti.

Gli Sviluppi Inaspettati

Non è ancora chiaro dove e quando il bimbo abbia contratto la meningite, ma le misure di precauzione sono scattate in fretta per evitare sorprese. In particolare, gli autisti dei pullman utilizzati per i trasferimenti del bambino e della sua famiglia sono stati contattati e dovranno sottoporsi a profilassi immediata. Intanto, per gli altri migranti che hanno viaggiato con lui, non c’è motivo di panico: sono stati tutti controllati e nessuno ha mostrato segni della malattia, anche se la storia continua a tenere tutti con il fiato sospeso.

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Tragedia alla stazione Stella Polare: uomo di 57 anni deceduto mentre aspettava il treno

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Tragedia alla stazione Stella Polare: uomo di 57 anni deceduto mentre aspettava il treno

TragediaSconvolgenteNellaStazione: Un uomo crolla all’improvviso mentre aspetta il treno, scopri i dettagli di questa morte misteriosa!

Il dramma inaspettato alla stazione

In una mattina apparentemente tranquilla, un uomo di 57 anni si è accasciato al suolo senza preavviso, proprio mentre chiacchierava al telefono in mezzo a decine di passeggeri. Immaginalo lì, in fila per il treno verso Roma, quando una fitta lancinante lo ha colto di sorpresa, trasformando un momento ordinario in un evento che ha lasciato tutti a chiedersi: cosa è successo davvero?

La scena caotica e i primi soccorsi

La tragedia si è verificata alle 10 del 16 giugno nella stazione di Stella Polare, sulla linea ferroviaria Metromare Roma-Lido. Le prime ricostruzioni suggeriscono un arresto cardiocircolatorio, ma l’improvvisità dell’episodio ha suscitato un’onda di shock e curiosità tra i presenti. I paramedici del 118, arrivati dall’ospedale Grassi a soli 500 metri di distanza, insieme ad altri passeggeri, hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma ogni sforzo è risultato vano.

Le ore di attesa e l’intervento della polizia

Mentre il treno continuava le sue corse come se nulla fosse, il corpo dell’uomo è rimasto al centro della banchina per oltre tre ore, coperto da un telo per rispetto. Agenti del X distretto hanno presidiato la scena, avvertendo i viaggiatori e scoraggiando i curiosi dal scattare foto. Solo intorno alle 13:30, la polizia mortuaria è intervenuta per rimuovere il corpo, lasciando ancora più interrogativi su questa vicenda così drammatica e inspiegabile.

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