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Cronaca

17enne uccisa a Primavalle, il killer svela il movente dell’omicidio

17enne uccisa a Primavalle, le parole del trapper coetaneo della ragazzina

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17enne uccisa a Primavalle, il killer svela il movente dell’omicidio

17enne uccisa a Primavalle, un delitto ancora senza un perchè. A provare a chiarire i dubbi degli inquirenti è intervenuto lo stesso responsabile del delitto. “Abbiamo avuto una lite – le parole, riportate da Il Messaggero, rilasciate nel corso di un lungo interrogatorio – perchè mi doveva una trentina di euro“. Sarebbero dunque economiche le ragioni che lo avrebbero spinto ad uccidere la coetanea e poi a tentare di disfarsi del cadavere.

Chi indaga però è tutt’altro che certo che le cose siano andate effettivamente così. Inoltre, secondo quanto riscontrato dal medico legale nell’esame esterno della salma, la giovane non avrebbe subito violenza sessuale. A quanto ricostruito, l’omicidio avrebbe avuto luogo mercoledì scorso, tra le 11.30 e le 15, nell’appartamento al civico 25 di via Dusmet dove il trapper viveva con la madre.

I rilievi effettuati dalla Scientifica hanno accertato l’assenza di altre persone, oltre i due minorenni, nell’abitazione al momento del fattaccio. Che quindi il killer avrebbe compiuto da solo. Armato di un coltello da cucina, avrebbe inferto alla coetanea una decina di colpi tra viso, collo e torace. La ragazzina avrebbe provato a farsi scudo con le braccia, su cui sarebbero state trovate ferite. La furia dell’assassino l’avrebbe fatta però cadere in terra e giungere alla morte pochi istanti dopo.

17ENNE UCCISA A PRIMAVALLE, LE INDAGINI SUL MOVENTE

Il corpo sarebbe rimasto per circa due ore sul pavimento, prima che il giovane lo piegasse in due e lo chiudesse in un sacco per l’immondizia. Dopo averlo messo su un carrello per la spesa, lo avrebbe condotto fino ai cassonetti in via Borgia, dove lo avrebbe abbandonato. Lungo tutto il tragitto avrebbe però lasciato macchie di sangue, consentendo agli agenti di arrivare fino a lui. Tracce ematiche sono state inoltre rinvenute sulle sue scarpe, mentre in casa si trovava l’arma del delitto.

Adesso il 17enne si trova in carcere, accusato di omicidio e occultamento di cadavere. E’ stata invece esclusa, almeno per il momento, la premeditazione. Lunedì il giovane verrà interrogato dal Gip del Tribunale per i Minori di Roma, che dovrà convalidare il fermo. I rapporti con la vittima sarebbero stati di semplice conoscenza. Quella mattina la ragazza, insieme alla zia, si sarebbe recata nell’abitazione del killer.

Tra le ipotesi, quindi, quella della relazione clandestina tra i due o delle avances del 17enne rifiutate e degenerate. Due scenari che però il giovane ha smentito. Maggiori dettagli su questo fronte potrebbero però arrivare dall’analisi delle chat sui cellulari, sequestrati dagli inquirenti. Che potrebbero infine sentire anche gli amici di entrambi.

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Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

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Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

SerpenteIntrusoARoma: Immagina una band in piena jam session quando un rettile misterioso irrompe nella stanza, creando un caos inaspettato!

L’intrusione inaspettata

Nel quartiere romano di Tor Cervara, una band locale si è ritrovata faccia a faccia con un ospite decisamente insolito durante le prove musicali. Quello che sembrava un’innocua lucertola si è rivelato essere un serpente, nascosto tra i pannelli fonoassorbenti della sala di registrazione. I musicisti di “La Scelta” hanno vissuto momenti di vera suspense, scoprendo che l’intruso era un biacco, un ofide non velenoso ma pur sempre una sorpresa elettrizzante.

I fatti dell’incidente

Mercoledì 30 aprile, il quintetto romano – attivo dal 2003 – ha dovuto interrompere le sessioni quando il serpente è apparso all’improvviso. L’esperto intervenuto ha descritto la cattura come una vera caccia al tesoro: dopo ricerche estenuanti, ha estratto un giovane biacco di circa un metro da un tubo metallico di un dispositivo elettronico. Il rettile è stato poi rilasciato in sicurezza al Rifugio del Lupo, lasciando i musicisti a chiedersi come fosse entrato.

Un precedente simile

Non è la prima volta che Roma si trasforma in un set da film con serpenti protagonisti. Lo scorso 15 aprile, in una villetta sulla Bufalotta, un’altra avvistamento ha scatenato il panico: un serpente, scambiato inizialmente per una vipera, è stato inseguito dal cane dei proprietari. Si trattava in realtà di una innocua Natrice del collare, una biscia d’acqua, ma l’episodio ha dimostrato quanto questi incontri possano essere imprevedibili e affascinanti. Chissà quanti altri segreti striscianti nascondono le strade della Capitale?

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

TragediaNelCielo La misteriosa scomparsa di Rinaldo Vuerich, il leggendario pilota di parapendio che ha incantato l’Italia, ti lascia senza fiato! #Parapendio #AvventuraExtrema

Chi era Rinaldo Vuerich

Rinaldo Vuerich, un’icona del volo libero, aveva 55 anni e alle spalle ben 30 anni di esperienza nei cieli. Considerato uno dei migliori piloti di parapendio in tutta Italia, era originario di Fiumicello e aveva ottenuto il brevetto nel 1994. Di giorno, lavorava nella falegnameria di famiglia a Roma, ma il suo vero amore era il cielo, che lo ha reso celebre tra appassionati e amici.

L’incidente che ha scioccato tutti

Mercoledì 30 aprile, durante un’escursione sul monte Toc nel Bellunese, qualcosa è andato storto. Rinaldo è precipitato da un’altezza di 1.480 metri, urtando prima contro una roccia e poi finendo a valle. Un compagno di volo ha lanciato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare. La sua salma è stata trasportata in obitorio per gli accertamenti necessari.

I toccanti ricordi degli amici

Sui social, amici e ammiratori hanno condiviso storie commoventi che rivelano il carisma di Rinaldo. Giuseppe lo ha ricordato con parole emozionanti: “Eccoci in una delle nostre meravigliose avventure. Ora però, sei salito davvero troppo in alto amico mio. Tienici sempre d’occhio e veglia su di noi. Per puro caso, proprio oggi ho rifatto la stessa foto, ma senza più te”. Giorgio ha aggiunto: “Ricordo che, partiti da Serrone, avevo cercato di stargli dietro fino a Sora. Mi diceva ‘te con la vela blu, che stai a gira’ lassù, segui me’. Era quel tipo di energia che ispirava tutti, sia nei voli brevi che in quelli epici sopra i 100 chilometri”.

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