Roma e dintorni
La truffa dell’ex infermiere : rilasciava certificati falsi a 100 euro per l’invalidità
La truffa dell’ex infermiere : rilasciava certificati falsi a 100 euro per l’invalidità

Un giro di certificati falsi, per ottenere attestati di invalidità e permessi retribuiti. Il tutto al costo di poco più di 100 euro. Un lavoro parallelo e illegale che adesso costa a un ex infermiere dell’ospedale Santo Spirito.
I pazienti, convinti dall’ex infermiere di avere effettivamente diritto a quei certificati, e quindi ignari dell’imbroglio, avrebbero pagato circa 120 euro per ogni documento. Dalle indagini condotte dai carabinieri del Nas e del Comando provinciale è emerso che in alcuni casi sarebbero state aggravate sulla carta patologie esistenti. In altri, invece, i disturbi, secondo la ricostruzione del pubblico ministero Gennaro Varone, sarebbero stati inventati di sana pianta, senza nemmeno effettuare visite di accertamento.
Roma e dintorni
Spaccio diviso per zone: la mappa segreta della droga ai Castelli Romani

Un’organizzazione criminale composta da 14 giovani aveva trasformato le piazze e i luoghi di aggregazione dei centri storici di Velletri e Lariano in veri e propri mercati della droga. L’indagine, avviata dai Carabinieri di Velletri nel settembre 2024, ha smantellato una fitta rete di spaccio gestita con modalità ben strutturate e operative, che vedeva protagonisti soprattutto soggetti giovanissimi.
Fondamentali le segnalazioni dei residenti e dei commercianti, che hanno permesso ai militari di avviare attività tecniche e perquisizioni domiciliari. I Carabinieri hanno sequestrato complessivamente oltre 4 chili di hashish, 400 grammi di cocaina, alcune dosi di MDMA e marijuana, oltre a contanti e materiale per il confezionamento. Lo stupefacente veniva ceduto anche a credito o in cambio di beni di lusso, per un volume d’affari mensile di diverse migliaia di euro.
Lo spaccio era organizzato per aree territoriali, ciascuna gestita da un referente. Durante il blitz, scattato all’alba con il supporto dei Carabinieri di Frascati e dell’unità cinofila, sono state eseguite sedici perquisizioni domiciliari. Al termine, 14 persone sono state arrestate: nove in carcere tra Velletri, Roma e Frosinone, due ai domiciliari, mentre sei soggetti sono stati denunciati a piede libero e sedici segnalati come assuntori.
L’ordinanza cautelare, emessa dal Gip di Velletri, comprende circa ottanta capi d’imputazione, tra cui detenzione e spaccio di stupefacenti e favoreggiamento.
Roma e dintorni
Omicidi Villa Pamphili, Kaufmann a Rebibbia: “Sono innocente”

(Adnkronos) – “Sono innocente, il tribunale lo riconoscerà”. Così Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda trovate morte a Villa Pamphili a Roma, alla delegazione di ‘Nessuno tocchi Caino’ che lo ha incontrato nel carcere di Rebibbia – dove l’americano è detenuto dopo essere stato estradato dalla Grecia – nell’ambito di una visita da tempo programmata nel penitenziario romano. Lo riferisce all’Adnkronos Elisabetta Zamparutti, tesoriere di ‘Nessuno tocchi Caino’ tra i membri della delegazione, aggiungendo che Kaufmann è detenuto nel reparto G6 e ha detto “che il personale si comporta correttamente, l’unica cosa è che vorrebbe avere il suo cuscino, con cui è entrato, ma che gli è stato trattenuto dandogli un cuscino normale. Apparentemente era tranquillo”.
“La visita che noi facciamo è alle condizioni di detenzione, ma lui a un certo punto ha detto: ‘Io sono innocente, il tribunale lo riconoscerà’. Io l’ho fermato dicendogli che non eravamo lì per chiedergli della vicenda processuale e solo sulle condizioni di detenzione. Lui ci ha ringraziato della visita”, sottolinea Zamparutti.
Una richiesta che ha fatto Kaufmann è stata quella di poter andare al passeggio per l’ora d’aria ma, riferisce Zamparutti, un agente ha assicurato che lo avrebbe accompagnato. L’esponente di ‘Nessuno Tocchi Caino’ precisa che l’incontro con l’americano, accusato degli omicidi di Villa Pamphili, è stato “assolutamente casuale” e nell’ambito di una visita al penitenziario romano “programmata da tempo”.
“Abbiamo visitato il G12, i nuovi giunti, l’alta sicurezza, l’area sanitaria e a un certo punto, siccome altri detenuti ce l’avevano segnalata come sezione problematica, siamo andati al G6. Ma non sapevamo che (Kaufmann ndr) era lì, è stato assolutamente casuale”. Secondo quanto riferisce Zamparutti si tratta di un reparto “con 11 celle e 11 detenuti, in una sorta di isolamento”. “Gli altri detenuti avevano comportamenti di tutta evidenza gravemente disturbati, lui era apparentemente tranquillo”, continua Zamparutti.
“Questo tipo di sezioni ci sono in tutte le carceri, ma sono indice della inumanità e del degrado del carcere, dove trovi persone che hanno problemi mentali e dovrebbero essere trattate diversamente e invece sono rinchiuse anche con la difficoltà del personale che, formato per ragioni di sicurezza, si trova a gestire la malattia mentale”, la denuncia di Zamparutti.
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