Politica
Scontro Meloni-sindacati, rinviato a martedì l’incontro
Scontro Meloni-sindacati, rinviato a martedì l’incontro

Scontro tra Meloni e sindacati sulla manovra: l’incontro rinviato
Manovra in vista e tensioni alle stelle: Giorgia Meloni convoca le parti sociali a sorpresa, causando l’indignazione di Cgil e Uil, che avevano programmato uno sciopero proprio contro la manovra. L’incontro viene però rinviato a martedì mattina, suscitando numerose speculazioni e interrogativi sulle reali ragioni di tale accelerazione.
Al tavolo con i sindacati sarà presente anche Matteo Salvini, mentre si intensificano le polemiche sui recenti scioperi nel settore dei trasporti. Tuttavia, l’obiettivo di questo nuovo incontro rimane sconosciuto, e la convocazione è stata accolta con sorpresa da vari attori politici. Si specula su possibili novità in termini di risorse aggiuntive da destinare alle priorità della manovra.
In risposta alle tensioni, Meloni ha sottolineato i record nell’occupazione, prendendo di mira i sindacati per la mobilitazione ridotta in confronto al passato. Tuttavia, i sindacati non hanno esitato a ribattere alle accuse e a difendere il diritto allo sciopero.
La Cisl ha espresso disponibilità a partecipare all’incontro, anche se il presidente di Confindustria non sarà presente di persona. Si ipotizza che l’incontro possa anche affrontare la questione delle pensioni per alcune categorie di dipendenti pubblici, ma finora non ci sono stati chiarimenti su questo punto.
Per finire, la maggioranza si sta preparando a presentare una serie di emendamenti che influenzeranno la manovra, i cui tempi di approvazione sono stati rallentati da problemi di redazione del testo. La situazione è ancora in evoluzione, e la sera si prospetta lunga per i vertici del governo e dei sindacati.
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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