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Gaza, raid israeliani e morti in aumento. L’appello di Macron a Netanyahu per il cessate il fuoco
Raid israeliani a Gaza: “200 morti in 24 ore” e la richiesta di Macron per un cessate il fuoco
Nelle ultime 24 ore, fonti del ministero della Sanità locale hanno denunciato che quasi 200 palestinesi sono rimasti uccisi e altri 300 feriti nei raid israeliani nella Striscia di Gaza. Tra le vittime ci sarebbero anche venti persone morte nel bombardamento avvenuto vicino all’ospedale di Al-Amaj, a Khan Younis.
Il bilancio delle vittime della guerra a Gaza dallo scorso sette ottobre è già di 21.110 morti, e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato che la popolazione di Gaza è in “grave pericolo”. Attualmente, solamente 15 ospedali su 36 nella Striscia stanno funzionando a pieno regime.
Mentre la comunità internazionale sta cercando una soluzione per fermare le ostilità, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto un “cessate il fuoco duraturo” a Gaza durante una chiamata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Inoltre, la Francia si è impegnata a collaborare con la Giordania per realizzare operazioni umanitarie a Gaza.
Il prossimo passo nella gestione del conflitto potrebbe coinvolgere una nuova visita del segretario di Stato americano Antony Blinken in Medio Oriente, dove saranno discussi i prossimi passi nella guerra contro Hamas.
Inoltre, il presidente turco Erdogan e il premier israeliano Netanyahu sono coinvolti in un duro scontro che si sta protrando, evidenziando le tensioni nella regione.Tensioni tra Israele e Turchia: Erdogan paragona Netanyahu a Hitler
Le tensioni tra Israele e Turchia si sono amplificate a seguito del paragone tra l’attuale situazione a Gaza e le azioni di Hitler, fatto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha risposto duramente, sottolineando il coinvolgimento di Erdogan nel genocidio curdo e affermando che non può dare lezioni a Israele.
Come conseguenza delle tensioni diplomatiche, Israele ha richiamato il proprio ambasciatore ad Ankara lo scorso ottobre, e il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen ha dichiarato che l’ambasciatore non tornerà finché Erdogan sarà presidente della Turchia.
Intelligence israeliana e attacco di Hamas a ottobre
Prima dell’assalto di Hamas avvenuto il 7 ottobre, il servizio di intelligence israeliano, lo Shin Bet, avrebbe ricevuto informazioni su un imminente attacco da parte del gruppo islamista. Tuttavia, secondo fonti, tali informazioni sarebbero state sottovalutate, nonostante fosse stata specificata anche la data dell’attacco.
Altre fonti rivelano che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sarebbe stato informato dei piani di Hamas per l’attacco in Israele mezz’ora prima che l’assalto avesse inizio. Si sostiene che uno dei comandanti di Hamas in Libano, Saleh al-Arouri, abbia ricevuto la chiamata di avviso e successivamente informato il capo del gruppo filo-iraniano.
La situazione nella regione continua a essere instabile e le tensioni tra Israele e Turchia rappresentano uno dei vari elementi di preoccupazione nell’area.
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