Attualità
Sanzioni per Vendita Fraudolenta di Panettoni a Roma, Latina e Viterbo

Controlli Nas sui dolci natalizi
Con l’approssimarsi del Natale, i controlli dei Nas sui dolci tipici di questa festività sono ripresi con intensità. Recentemente, le verifiche hanno interessato l’intero territorio nazionale, con circa 1000 imprese ispezionate, di cui 382 (quasi il 38%) non conformi alle normative. Complessivamente, sono state rilevate oltre 585 violazioni, portando a multe per un valore totale di oltre 423mila euro. Il Lazio non è stato esente dai controlli: i carabinieri del Nas hanno effettuato perquisizioni in attività imprenditoriali, locali e laboratori di pasticceria nelle province di Viterbo, Roma e Latina.
Sanzioni a Roma per vendita di dolci fraudolenti
Numerosi controlli sono stati effettuati anche nella capitale. Il legale responsabile di un bar-pasticceria è stato deferito in stato di libertà per aver venduto prodotti dolciari natalizi semifreddi di produzione industriale, spacciandoli per artigianali. Anche l’etichetta indicava il prodotto come artigianale, ingannando gli acquirenti e generando profitti illeciti. Tra i prodotti sequestrati ci sono torte e cassate per un totale di 6 chilogrammi di semifreddi.
Frode in commercio a Viterbo
Nella provincia di Viterbo, i Nas hanno sequestrato 70 chilogrammi di prodotti dolciari in un panificio. La titolare è stata deferita per frode in commercio poiché vendeva panettoni di produzione industriale etichettati come artigianali. Questo comportamento ha ingannato i consumatori e violato le normative vigenti.
Laboratorio abusivo scoperto a Latina
Anche a Latina è stato individuato un laboratorio di produzione dolciaria abusivo. Situato all’interno di uno stabile apparentemente in stato di abbandono, senza insegne e con saracinesche chiuse, il laboratorio presentava gravi carenze igienico-strutturali. I carabinieri del Nas hanno proceduto alla chiusura immediata dell’attività, eliminando un potenziale pericolo per la salute pubblica.
Conclusioni
Le sanzioni e i sequestri effettuati nelle province di Roma, Latina e Viterbo dimostrano l’importanza dei controlli dei Nas nel garantire la sicurezza alimentare durante le festività. La collaborazione dei cittadini è fondamentale per segnalare eventuali irregolarità e contribuire a un mercato alimentare trasparente e sicuro.
Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/roma/spacciavano-panettoni-per-artigianali-ma-non-lo-erano-sanzioni-anche-a-roma-latina-e-viterbo/)
Ultime Notizie Roma
Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
Attualità
Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.
L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.
Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?
A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.
I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.
Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.
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