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Diabolik, le rivelazioni choc dell’amico: “Lo volevano tutti morto. Gli hanno teso una trappola”

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Diabolik, le rivelazioni choc dell’amico: “Lo volevano tutti morto. Gli hanno teso una trappola”

Bardhi Petrit, detto “Titi”, un albanese e stretto amico di Diabolik, scruta chiaramente la situazione dopo l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, intercettato dalla Squadra Mobile.

Rivela che il killer è stato trovato da Bennato, i soldi li ha messi Capriotti e il tutto è stato organizzato da Molisso. Erano membri della cosiddetta “batteria di Ponte Milvio”. Inizialmente, la posizione della “triade” era stata archiviata, ma la Procura ha riaperto il fascicolo per cercare i mandanti.

Nel processo attualmente in corso, il principale accusato è l’argentino Raul Esteban Calderon. È considerato l’autore dell’assassinio di Diabolik, avvenuto il 7 agosto del 2019 nel Parco degli Acquedotti a Cinecittà. Questa situazione offre una nuova prospettiva su eventi passati e presenti.

Bardhi Petrit ritiene che Diabolik fosse inviso ai tre membri della ‘triade’ a causa dei forti interessi che metteva sui crediti da riscuotere per la droga. Era stato lo stesso albanese, ora tornato libero, a prevedere per primo la brutta fine dell’ex capo ultrà della Curva Nord della Lazio. Nel 2018, Petrit aveva descritto Diabolik come una “bomba che cammina…” e due anni dopo aveva aggiunto: “Era diventato fastidioso, metteva troppe multe… e alla gente questo non va sempre bene”.

Bardhi Petrit, ex pugile con una profonda conoscenza del mondo dei Casalesi e fisicamente intimidatorio, ritiene inoltre che Antonio Gaglione avesse un forte rancore verso Piscitelli. Gaglione è il cognato del potente boss Michele, noto come “O’ Pazz”, sospettato di appartenere alla Camorra. Di recente, ad “O’ Pazz” è stata levata l’accusa di associazione mafiosa, il che secondo alcune fonti avrebbe reso il suo clan ancora più audace.

In una conversazione, un uomo di nome Fatmir chiede a Bardhi chi abbia ucciso Fabrizio. Bardhi risponde: “Ma sì… noi lo sappiamo…lo sa anche lo Stato”. Bardhi menziona anche un certo “fornaio” che “ha i miliardi”, riferendosi ad Alessandro Capriotti. Dice che Capriotti è colpevole, ma che è stato spinto da altri, in particolare da Peppe Molisso. Questa pressione avrebbe avuto origine da un conflitto tra Capriotti e gli altri, e la sua rimozione avrebbe permesso loro di prendere il controllo.

Bardhi rivela anche il suo dolore per la perdita di Diabolik. Ricorda che erano sempre insieme, anche quando Fabrizio incontrava Raffaele Purpo, un ex Fedayn morto improvvisamente a 56 anni, nel tentativo di mediare sulla “multa” di Capriotti. Nel frattempo, Calderon resta in carcere. La Corte ha sospeso i termini di custodia cautelare per l’argentino, inizialmente fissati a giugno, fino a sentenza.

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Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

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Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.

L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.

Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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