Attualità
Dipendenti in ‘nero’, ex amanti mantenute e non solo: i quaderni che fanno tremare i reali di Monaco

Le rivelazioni degli ex contabili scuotono il Principato di Monaco
Il Principato di Monaco è sotto i riflettori per le rivelazioni fatte dagli ex contabili di Alberto II che mettono in luce spese esorbitanti e pratiche discutibili all’interno della famiglia Grimaldi. Claude Palmero, licenziato dal suo incarico ventennale, ha reso pubblici i taccuini in cui aveva annotato le presunte “malefatte” dei reali di Monaco. Queste rivelazioni hanno sollevato polemiche riguardo al tenore di vita dei principi e alla gestione dei fondi del principe regnante.
Secondo Palmero, il bilancio della famiglia reale includeva pagamenti milionari per mantenere le ex amanti di Alberto II e i suoi figli illegittimi. Le critiche non si limitano solo alle spese personali del principe, ma si estendono anche alla gestione dei dipendenti. Palmero ha svelato che molti dipendenti erano immigrati clandestini pagati in nero, al di sotto delle normative del Paese.
La famiglia Grimaldi ha fatto sapere che prenderà azioni legali contro l’ex contabile, accusandolo di “violazione di fiducia” e “furto di documenti”. Nonostante le contestazioni da parte della famiglia reale, queste rivelazioni stanno facendo tremare Monaco e mettendo in discussione l’immagine di favola associata al Palazzo Grimaldi. Il Principato di Monaco, un tempo avvolto da un velo di mistero e fantasia, ora si trova al centro di polemiche e scandali che stanno svelando un lato poco magico della sua realtà.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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