Attualità
Incidente allo Stadio Arechi: Lancio di Oggetti Dopo il Gol del Genoa

Lanci di Oggetti in Campo
Durante la partita tra Genoa e Salernitana allo Stadio Arechi, si sono verificati episodi di lancio di oggetti da parte dei tifosi locali. L’arbitro Orsato ha raccolto un pezzo di cemento lanciato in campo e lo ha posizionato a bordo terreno, segnalando l’evento agli ufficiali di sicurezza. Sul campo, sono stati lanciati anche altri oggetti insoliti, compresi snack al cioccolato.
Strootman Sfida i Tifosi
Un momento sorprendente è stato quando Kevin Strootman, centrocampista del Genoa, ha mangiato uno degli snack lanciati dagli spalti. Questo gesto, diretto verso i tifosi della Salernitana, è stato visto come un atto di sfida. Al termine del primo tempo, Strootman ha minimizzato l’incidente, riferendosi a esso come a “cose di calcio” e preferendo concentrarsi sulla performance della sua squadra.Retegui Colpito da Oggetti
Dopo il gol del pareggio segnato dal Genoa, Mateo Retegui è stato colpito di striscio da un oggetto lanciato dagli spalti. I compagni di squadra hanno immediatamente fatto da scudo al giocatore, mentre sul prato continuavano a piovere vari oggetti, comprese confezioni di merendine. La Salernitana avrebbe rischiato la sconfitta a tavolino se Retegui non fosse stato in grado di continuare la partita.
Potenziali Sanzioni per la Salernitana
Il comportamento dei tifosi della Salernitana durante il match ha suscitato pesanti critiche. La squadra potrebbe ora affrontare sanzioni severe, come una multa o la chiusura del settore degli spalti da cui sono stati lanciati gli oggetti.
Conclusione
L’episodio ha messo in luce i problemi di sicurezza e disciplinari allo Stadio Arechi, sollevando interrogativi sul comportamento dei tifosi e le misure preventive necessarie per evitare che simili situazioni si ripetano in futuro.
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Attualità
Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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