Attualità
Lavoro per i Poveri: Il Messaggio del Papa tramite l’Elemosiniere Krajewski

Chi è Konrad Krajewski?
Konrad Krajewski, una figura di rilievo nel Vaticano durante il papato di Francesco, svolge il ruolo di Elemosiniere Apostolico. La sua missione principale è quella di gestire i fondi e le offerte, collaborando con diversi organismi vaticani. La sua notorietà è cresciuta dopo un gesto significativo a Roma, dove ha ripristinato la corrente elettrica in un edificio occupato da movimenti per la casa, che ospitava più di 400 persone a cui erano stati tagliati i servizi essenziali.
La Lavanderia di Francesco a Napoli
A Napoli, Krajewski ha inaugurato la “Lavanderia di Francesco” presso la Casa dell’Amicizia della Comunità di Sant’Egidio. Durante questo evento, ha discusso del ruolo attivo della Chiesa di Francesco, evidenziando l’importanza di essere vicini ai poveri, ispirandosi all’esempio di Gesù.
Altri Servizi della Casa dell’Amicizia
Oltre alla lavanderia, la Casa dell’Amicizia offre anche un’area docce per i senzatetto e diversi ambulatori medici. Inoltre, è stata creata una residenza che accoglie sette anziani senza fissa dimora. Questi servizi sono resi possibili grazie alle generose donazioni e all’impegno gratuito di medici e volontari.
L’Impegno della Chiesa di Francesco
Nel corso dell’inaugurazione, il cardinale Krajewski ha sottolineato come le iniziative della Santa Sede incarnino lo spirito della Chiesa di Francesco, che si schiera sempre dalla parte degli emarginati e degli esclusi. Ha anche raccontato vari episodi che dimostrano l’attenzione personale di Papa Francesco per i poveri.
La Situazione dei Senzatetto a Napoli
Napoli ospita circa 3.000 senzatetto provenienti da varie parti del mondo. Con l’unico dormitorio pubblico che offre poco più di 100 posti letto, il ruolo delle organizzazioni religiose e non governative diventa cruciale nel supporto a chi vive per strada. Durante il suo intervento, Krajewski ha sottolineato che le iniziative del Papa a Napoli rappresentano un segnale di amicizia e amore per i meno fortunati, mirate a ristabilire la loro dignità.
Ultime Notizie Roma
Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
Attualità
Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.
L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.
Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?
A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.
I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.
Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.
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