Attualità
Normative AgCom per Influencer: Regole, Sanzioni e Novità in Italia

Nuove Linee Guida per Influencer: Obblighi e Diritti
AgCom ha introdotto chiare linee guida destinate agli influencer, coprendo aspetti come comunicazioni commerciali e la tutela dei diritti delle persone. Queste norme sono state emesse dopo il caso Chiara Ferragni, accusata di truffa aggravata nel contesto Balocco. L’ente ha approvato all’unanimità le direttive per assicurare che gli influencer rispettino il Testo unico sui servizi di media audiovisivi.
Chi È Considerato Influencer secondo AgCom?
Secondo AgCom, rientrano nella categoria degli influencer quei creatori di contenuti che hanno almeno un milione di follower sui loro profili social, mostrano un elevato tasso di engagement e pubblicano almeno 24 contenuti all’anno. Tali individui saranno trattati come “veri e propri editori” e dovranno quindi seguire normative rigide.
Obblighi e Trasparenza per gli Imprenditori Digitali
Le nuove regole sono pensate per garantire che gli influencer rispettino il Testo unico sui servizi di media audiovisivi. Tra le disposizioni principali, è obbligatorio dichiarare chiaramente la natura pubblicitaria dei contenuti e assicurare trasparenza e riconoscibilità.
Sanzioni per le Violazioni delle Normative
Sono state previste sanzioni significative: da 10 a 250 mila euro per pubblicità irregolari e da 30 a 600 mila euro per danni ai minori. AgCom sostiene che queste misure sono in linea con altre iniziative adottate a livello europeo e con le raccomandazioni del Gruppo dei regolatori europei dell’audiovisivo – ERGA.
Tavolo Tecnico e Codice di Condotta
Inoltre, AgCom ha annunciato l’istituzione di un Tavolo tecnico per sviluppare un codice di condotta specifico. Questo codice definirà le misure che gli influencer dovranno seguire, con la partecipazione di intermediari tra influencer e aziende.
Conclusioni
Le nuove normative di AgCom rappresentano una svolta significativa nel settore degli influencer in Italia, imponendo maggiore trasparenza e responsabilità. Le regole e le sanzioni mirano a regolare un settore in rapida crescita, allineandosi alle migliori pratiche europee.
[Fonte](https://www.fanpage.it/spettacolo/personaggi/stretta-dellagcom-sugli-influencer-dopo-il-caso-ferragni-norme-sanzioni-e-cosa-cambia-in-italia/)
Attualità
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma
Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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