Attualità
Offese sui Social nel Caso Matteuzzi: Cinque Haters a Processo

Accuse di Diffamazione Aggravata per Commenti Offensivi
Il 20 gennaio 2024, la Procura di Bologna ha citato in giudizio due uomini e tre donne per aver scritto commenti offensivi sui social riguardo ad Alessandra Matteuzzi, vittima di femminicidio. Questi cinque individui si uniscono a un gruppo già imputato per aver espresso opinioni diffamatorie sulla vicenda online.
Memoria Offesa: Un Processo Atteso
Nel contesto del tragico omicidio di Alessandra Matteuzzi, avvenuto il 23 agosto 2022 per mano dell’ex fidanzato con calci, pugni e colpi di martello, altre cinque persone dovranno affrontare il processo a Bologna per diffamazione aggravata. I commenti offensivi postati sui social hanno suscitato la reazione della Procura, che ha deciso di portare in giudizio questi individui.
Il Caso Donatello Alberti: Un Parallelo
Il caso ricorda quello di Donatello Alberti, direttore della Croce Bianca di Ferrara, dove quattro persone sono state già chiamate a difendersi in aula per offese simili. Gli imputati nel caso Matteuzzi saranno rappresentati da diversi avvocati e stempereranno ulteriori denunce da parte dei familiari di Alessandra, che intendono segnalare altri nomi alle autorità competenti.
Prossima Udienza per l’Ex Fidanzato della Vittima
Il processo contro Giovanni Padovani, l’ex fidanzato di Alessandra Matteuzzi, proseguirà il 22 gennaio, con l’arringa difensiva del suo avvocato. La Procura ha chiesto l’ergastolo e il riconoscimento di tutte le aggravanti per Padovani, sottolineando la gravità del crimine commesso.
I Risvolti del Caso sui Social Media
L’importanza di un utilizzo responsabile dei social media è stata nuovamente messa in luce da questi eventi. La facilità con cui vengono scritte offese online sottolinea la necessità di una maggior consapevolezza e responsabilità tra gli utenti delle piattaforme social.
Ultime Notizie Roma
La vicenda che ha sconvolto Anzio: arrestato per violenza sessuale

Latina, 18 luglio 2025 – È stato convalidato il fermo del 32enne arrestato sabato scorso ad Aprilia dalla Squadra Mobile di Roma. L’uomo, di origine straniera, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Latina dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, alla presenza del suo avvocato difensore Leonardo Palombi.
Durante l’interrogatorio, il fermato ha ammesso le proprie responsabilità in relazione ai fatti avvenuti il 12 maggio scorso ad Anzio, ai danni di una giovane donna di 19 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata aggredita nei pressi della via Nettunense, dopo essere scesa da un autobus.
Il 32enne, già noto alle forze dell’ordine per altri precedenti, è stato rintracciato nei giorni successivi presso la stazione ferroviaria di Aprilia, dove si trovava in attesa di un treno diretto a Roma. Gli agenti lo hanno fermato e condotto in stato di arresto.
A seguito della confessione, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa dei prossimi sviluppi dell’indagine.
Attualità
Fontana di Trevi spenta per Gaza oggi, Roma manifesta per la pace

Roma lancia un messaggio simbolico per la pace a Gaza
ROMA, 17 LUG – La Fontana di Trevi si spegnerà per un’ora domani sera, dalle 22 alle 23, come gesto simbolico per invocare la pace a Gaza e chiedere il cessate il fuoco. L’iniziativa, promossa da Roma Capitale, mira a trasmettere un messaggio chiaro: “Gaza, spegniamo la guerra”, riaffermando l’impegno di Roma per la pace e il rispetto dei diritti umani.
Un’iniziativa condivisa dall’Assemblea Capitolina
“L’iniziativa nasce dalla mozione promossa dalla maggioranza che governa la città e dal Movimento 5 Stelle, approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina a giugno scorso”, si legge in una nota ufficiale. Durante lo spegnimento della fontana, sulla sua facciata verrà proiettata la scritta “Gaza, spegniamo la guerra” in italiano e in inglese.
Appello al Governo italiano
La nota critica il Governo italiano per non aver condannato chiaramente gli eventi a Gaza dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023. L’Assemblea Capitolina chiede al Governo e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di promuovere un cessate il fuoco immediato, sostenere la liberazione degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas, riconoscere lo Stato Palestinese e garantire la protezione della popolazione civile. Inoltre, si richiede il rispetto del diritto internazionale e la cessazione della vendita di armi a Israele. Valeria Baglio, capogruppo del Partito Democratico in Campidoglio, afferma che la città vuole essere la voce di chi chiede la fine del conflitto e la tutela dei diritti umani.
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