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Ora di religione, calo costante degli studenti che la frequentano: i docenti spiegano il motivo

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Ora di religione, calo costante degli studenti che la frequentano: i docenti spiegano il motivo

Calo degli Studenti che Frequentano l’Ora di Religione: Opinioni dei Docenti

Il trend al ribasso degli studenti che frequentano l’ora di religione nelle scuole è un argomento che suscita l’interesse di molti. Secondo Orazio Ruscica, presidente del sindacato Snadir, questo calo è da considerarsi fisiologico, evidenziando un’ulteriore prova che non tutti sfruttano l’ora di religione nelle zone più industrializzate del Paese.

Ruscica, in un’intervista a Fanpage.it, ha sottolineato che il declino è leggero e non incide in modo significativo sul totale degli studenti. Il presidente nazionale del sindacato Snadir ha inoltre evidenziato che nonostante il calo, quasi sette milioni di ragazzi in Italia scelgono di frequentare l’insegnamento della religione cattolica. Secondo Ruscica, questo elevato numero dimostra il valore e l’apprezzamento del lavoro svolto dai docenti di religione, specialmente dal punto di vista culturale. Il calo del 10% registrato dal 1998 ad oggi è stato giustificato da Ruscica come un cambiamento fisiologico.

Ha sottolineato che tale tendenza è principalmente influenzata dall’aumento del numero di immigrati di altre religioni in Italia. Inoltre, ha aggiunto che nelle regioni più industrializzate del Paese, dove è presente una maggiore presenza di migranti non cattolici, il numero di studenti che non usufruiscono dell’ora di religione è in costante aumento. Inoltre, Ruscica ha criticato l’Unione Atei Agnostici Razionalisti (UAAR) per il loro punto di vista ottocentesco riguardo all’insegnamento della religione.

Ha sottolineato che invece di puntare il dito verso la disaffezione delle persone verso la religione cattolica, l’UAAR dovrebbe impegnarsi attivamente affinché vi sia un’alternativa valida all’insegnamento della religione. Ha inoltre ribadito che l’insegnamento della religione non è catechismo e ha invitato l’UAAR a considerare una visione più progressista in merito.

Infine, riguardo alle future procedure concorsuali a favore dei docenti di religione, Ruscica ha evidenziato l’importanza dell’intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ha aggiunto che la decisione di bandire nuove procedure concorsuali a vent’anni dalle ultime è un segno di attenzione nei confronti dei docenti di religione. Ha sottolineato che sarà necessario ottenere l’idoneità del vescovo competente del territorio per poter diventare insegnanti di religione, considerando questa un’ulteriore garanzia per la qualità dell’insegnamento.

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

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