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Alfonso Bevilacqua e la Truffa dell’orologio rotto Roma, arrestato

Alfonso Bevilacqua: arrestato a Roma per la truffa dell’orologio rotto
A Roma, un giovane di 25 anni di nome Alfonso Bevilacqua è stato arrestato per aver tentato di mettere a segno una truffa usata spesso dai clan nomadi italiani stanziali, come gli Spada e i Casamonica. L’episodio è avvenuto venerdì mattina nei vicoli di via Virginio Orsini a Prati, quando Alfonso ha simulato di essere urtato da una donna a bordo di un’auto.
Durante la truffa, Alfonso ha cercato di convincere la donna a pagare per un orologio “rotto” del valore di mille euro. La polizia del commissariato Borgo ha prontamente individuato la scena, riconosciuto il giovane e proceduto con l’arresto. Nonostante il tentativo di fuga e la resistenza opposta, Alfonso è stato accusato di diversi reati, tra cui resistenza a pubblico ufficiale, truffa e tentata estorsione.
Al momento dell’arresto, Alfonso aveva con sé il sasso utilizzato per simulare l’urto dell’auto e si è scoperto che viveva in un accampamento tra l’Ostiense e Testaccio, vicino al cimitero acattolico. I Bevilacqua sono noti nell’area romana per le loro attività truffaldine, con alcune zone come Monteverde, Prati e Trionfale particolarmente colpite da tali azioni.
In un episodio precedente, un altro membro della famiglia Bevilacqua, Leonardo, un pugile professionista, è stato coinvolto in una truffa simile sulla Gianicolense, insieme ad un complice, nel febbraio del 2018. Entrambi sono stati arrestati per truffa e tentato corruzione. In un altro incidente, un militare ha sparato, durante un inseguimento ad altri Bevilacqua, colpendo di striscio dei passanti. Orlando Bevilacqua, con un lungo elenco di precedenti e ancora una volta Leonardo erano tra i coinvolti nell’episodio.
Il giovane Alfonso Bevilacqua è stato portato in questura e dovrà rispondere delle accuse che gli vengono mosse, mentre le forze dell’ordine continuano a monitorare l’attività dei clan nomadi italiani stanziali per contrastare le truffe in città.
Attualità
Rubano auto senza toccare la chiave: la nuova truffa tecnologica che fa paura

Una tecnica da film d’azione, ma purtroppo ben reale: tre uomini sono stati arrestati dalla polizia al Fleming dopo una serie di furti lampo di automobili di lusso con sistema keyless: il trio utilizzava un dispositivo sofisticato in grado di “copiare” il segnale delle chiavi, permettendo loro di avviare le auto senza forzare porte o accensioni. Bastavano appena 30 secondi per mettersi alla guida del veicolo e fuggire indisturbati.
A tradirli, la targa di un’auto presa a noleggio. Gli agenti del XV distretto Ponte Milvio hanno seguito il mezzo sospetto per oltre mezz’ora, fino a quando i ladri si sono diretti verso via Colli della Farnesina. Qui, due di loro hanno iniziato a ispezionare i veicoli parcheggiati, pronti a colpire di nuovo.
Ma la fuga è finita in un vicolo cieco: braccati, i tre sono stati fermati e arrestati. All’interno dell’auto rubata è stato ritrovato il kit tecnologico per la clonazione delle chiavi. L’auto è stata restituita alla legittima proprietaria, mentre i tre dovranno ora rispondere di furto aggravato in concorso.
Un colpo “pulito”, ma non abbastanza da sfuggire all’occhio attento della polizia.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
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