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Droga, fermato in Calabria traffico milionario partito da Roma

Arrestato in Calabria per traffico di droga: sequestrati 125 kg di hashish da Roma
Un uomo di 46 anni originario dei Castelli Romani è stato fermato a Villa San Giovanni, in Calabria, mentre si apprestava a imbarcarsi su un traghetto per la Sicilia con un carico di 125 kg di hashish. L’uomo è stato arrestato dai finanzieri di Reggio Calabria con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti.
Viaggiava a bordo di un’auto a noleggio e si trovava nell’area degli imbarcaderi in attesa di salire sul traghetto. Ciò che ha insospettito i finanzieri è stato l’atteggiamento nervoso dell’uomo al momento del controllo. Gli agenti hanno potuto scoprire il carico grazie all’aiuto dei cani antidroga Syria ed Edin, che hanno rilevato la presenza di 6 borsoni neri nel bagagliaio dell’auto.
Questi contenevano panetti di hashish per un peso totale di oltre 125 kg. Una volta suddivisa in dettaglio per la vendita, la droga avrebbe potuto generare un guadagno di oltre un milione di euro per la criminalità organizzata. Le indagini suggeriscono che il carico era destinato a Palermo o Catania. Tuttavia, il 46enne, che ha precedenti per spaccio, non ha rilasciato ulteriori informazioni in merito.
Sembra che l’uomo sia stato assoldato unicamente per il trasporto dalla capitale. Informazioni aggiuntive potrebbero emergere grazie ai due cellulari sequestrati insieme al carico di droga. Il 46enne dei Castelli Romani è attualmente indagato per violazione delle leggi relative alle sostanze stupefacenti. Dopo essere stato arrestato, è stato condotto nel carcere “Arghillà” di Reggio Calabria, a disposizione della Procura della Repubblica locale diretta da Giovanni Bombardieri.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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