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Fiorello prende in giro Amadeus a Sanremo citando Chiara Ferragni: ‘Pensati libero’

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Fiorello prende in giro Amadeus a Sanremo citando Chiara Ferragni: ‘Pensati libero’

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Durante la serata inaugurale del festival di Sanremo 2024, c’è stato l’atteso momento di Fiorello. Quest’anno, il siciliano è stato presente all’esterno dell’Ariston per condurre il suo “dopofestival” su Viva Rai2. A metà della serata, è stato presentato per la prima collegamento dal suo “Aristonello”, l’installazione di vetro situata proprio all’esterno del teatro Ariston.

Amadeus ha introdotto Fiorello. Ha attraversato il “red carpet” esterno circondato dai suoi ballerini e trascinando dietro di sé un mantello enorme. Sul mantello era scritto “Ama pensati libero… è l’ultimo”. Questo era un riferimento a Chiara Ferragni e al messaggio che l’influencer aveva mostrato durante la serata inaugurale del Festival di Sanremo 2023. Durante quella edizione, Ferragni aveva mostrato sulla sua schiena la frase “pensati libera”. Pochi minuti dopo l’apparizione di Fiorello, Ferragni ha reagito con un sorriso, postando uno screenshot del mantello di Fiorello sui social media.

Ma a che ora finisce la prima serata di Sanremo 2024?

Fiorello ha fatto un riferimento chiaro all’ultima edizione di Sanremo condotta da Amadeus. Il direttore artistico sembrerebbe destinato a lasciare la conduzione dell’evento dopo questa quinta edizione, confermando le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane. Fiorello non perde occasione di scherzare sul suo amico e collega e ha iniziato Sanremo 2024 con un messaggio chiaro: Amadeus lascerà l’Ariston dopo l’ultima serata. Di conseguenza, Fiorello sarà co-conduttore dell’ultima serata del Festival. Anche lui ha confermato che lascerà, come ha affermato: “Basta, non impongo la mia presenza”.

Nel frattempo, Fiorello condurrà Viva Rai2 ogni notte dopo la conclusione di ogni puntata del Festival. Dal suo Aristonello, presenterà la versione notturna del programma che viene trasmessa all’alba su Rai2. Questo esperimento, proposto anche nel 2023, vedeva Fiorello in onda dal glass di via Asiago a Roma. Quest’anno, la squadra di Viva Rai2 si è trasferita a Sanremo per l’ultimo Festival di Amadeus. Anche quest’anno, Fiorello sarà affiancato da Alessia Marcuzzi.

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Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

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Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?
Sta facendo discutere la scelta di affidare all’attrice britannica Cynthia Erivo – donna, nera e apertamente omosessuale – il ruolo di Gesù nel celebre musical Jesus Christ Superstar. Una decisione che viene vista da alcuni come un atto di coraggio e inclusività, ma per altri rappresenta un ulteriore passo verso lo svuotamento dei simboli identitari in nome di una visione ideologica.

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.

L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.

Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.

E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.

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Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

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Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.

Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.

Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.

Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.

L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.

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