Attualità
Ilary Blasi festeggia a Disneyland Paris l’uscita del suo libro con le figlie

Ilary Blasi ha deciso di concedersi una vacanza a Parigi in compagnia delle sue figlie, Isabel e Chanel. Questa decisione potrebbe celebrare un importante traguardo professionale per la showgirl: la pubblicazione del suo primo libro, “Stupida”. Il libro narra la fine del suo matrimonio con Francesco Totti, una questione che da mesi attira l’attenzione dei fan, ancora increduli sul fatto che sia realmente accaduto ciò che tutti consideravano impossibile. Tuttavia, la vita per entrambi è proseguita, ognuno con un nuovo partner. Infatti, Ilary Blasi è ora felicemente accoppiata con l’imprenditore tedesco Bastian Muller.
La coppia si era concessa una fuga d’amore romantica un anno fa. Ora, Blasi è tornata nella capitale francese, ma stavolta per un ritrovo riservato solo alle donne.
A Parigi, la showgirl sembra essere in compagnia solo delle sue due figlie, Isabel, 7 anni, e Chanel, 16. Chanel è molto attiva sui social media e sta documentando la loro vacanza. Il viaggio è caratterizzato da sogni e magia, con la destinazione finale che è Disneyland, amata sia dai grandi che dai piccoli. Tra la ricreazione di mondi fantastici e l’interazione con personaggi delle favole, si prevede che i prossimi giorni saranno molto speciali per le tre donne.
Per l’occasione, Ilary Blasi ha realizzato l’iconica foto tipica di chi visita Disney. Ha infatti acquistato il cerchietto con le orecchie di Minnie, riconoscibile dal fiocco rosso a pois bianchi. Non è infrequente fare una tale foto quando si visita Disneyland Paris, dove Minnie è uno dei personaggi più emblematici. Anche Valentina Ferragni, un’altra grande fan di Disneyland Paris, ha realizzato una foto simile in passato, dimostrando che il parco è uno dei suoi luoghi preferiti.
Fonte
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
-
Ultime Notizie Roma3 giorni fa
Piazza di Spagna. Macchina sulla scalinata fra lo stupore dei turisti
-
Attualità5 giorni fa
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza
-
Video4 giorni fa
Minacce e Botte, Maranza e Ladri si Alza la Tensione VIDEO
-
Attualità4 giorni fa
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma