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Protesta di Pro Vita per l’8 marzo: insulto alle vittime di femminicidio

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Protesta di Pro Vita per l’8 marzo: insulto alle vittime di femminicidio.

Alla vigilia dell’8 marzo, i Pro Vita hanno lanciato una nuova campagna offensiva nei confronti delle vittime di femminicidio e delle loro famiglie. La consigliera regionale nel Lazio e coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico, Marta Bonafoni, ha commentato con parole forti: “Vergogna, vergogna senza fine”.

La crociata dei Pro Vita continua alla vigilia dell’8 marzo, la Giornata internazionale dei diritti delle donne. Con una nuova campagna, l’associazione Pro Vita e Famiglia attacca Non Una Di Meno e le vittime di femminicidio.

In uno dei furgoncini pubblicitari parcheggiati in centro a Roma, con uno sfondo fucsia e una donna incinta, si legge lo slogan provocatorio “Non una di meno… ma per davvero”. Questo manifesto offende le vittime di femminicidio e solleva il dibattito sull’interruzione volontaria di gravidanza e sull’autodeterminazione delle donne in Italia.

La consigliera regionale e coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico, Marta Bonafoni, ha denunciato il manifesto sui social, evidenziando la gravità del messaggio e la mancanza di rispetto per le donne vittime di violenza di genere.

Anche la consigliera regionale ed esponente del Pd, Emanuela Droghei, ha criticato duramente i manifesti definendoli “agghiaccianti” e sottolineando la volontà di lottare contro una cultura che mette in discussione i diritti delle donne.

La Casa Internazionale delle Donne ha definito la campagna dei Pro Vita una provocazione inaccettabile, attaccando non solo la libertà di scelta delle donne ma anche chi lotta contro la violenza di genere. E’ stata ribadita la volontà di difendere il diritto all’aborto e all’autodeterminazione delle donne.

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Monitor in tilt a Stazione Termini: errori negli annunci dei binari creano caos per turisti e pendolari

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Monitor in tilt a Stazione Termini: errori negli annunci dei binari creano caos per turisti e pendolari

DisastriFerroviari Scopri cosa succede quando i monitor della Stazione Termini impazziscono, lasciando turisti e pendolari nel caos totale!

Immaginate di arrivare alla affollata Stazione Termini di Roma, pronti per un viaggio, solo per ritrovarvi di fronte a schermi difettosi che sballano gli annunci dei binari: un vero incubo per migliaia di persone ogni giorno. Errori come binari scambiati e ritardi improvvisi hanno trasformato una routine quotidiana in un’avventura imprevedibile, con foto e video che stanno già inondando i social. Ma quanto è grave questa situazione? Potrebbe essere l’inizio di un problema più grande per i trasporti in città?

Errori Negli Annunci

Gli schermi, che dovrebbero essere affidabili guide per i passeggeri, hanno iniziato a mostrare informazioni errate, confondendo i viaggiatori e causando ritardi a catena. Immaginate di correre verso il binario sbagliato per poi scoprire che il vostro treno è partito senza di voi – un disastro che ha già fatto infuriare molti.

Conseguenze Per I Viaggiatori

Turisti disorientati e pendolari stressati stanno condividendo le loro esperienze, con alcuni che parlano di ‘ore perse in stazione’ e ‘viaggi rovinati’. Le autorità locali stanno monitorando la situazione, ma con l’estate alle porte, questo guasto potrebbe trasformarsi in un vero problema per chi visita Roma – non vorrai perderti gli aggiornamenti su come si risolverà!

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La scomparsa di Mirella Gregori a 15 anni: 42 anni dal fatidico “scendo un attimo”

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La scomparsa di Mirella Gregori a 15 anni: 42 anni dal fatidico “scendo un attimo”

MisteroSconvolgente La scomparsa di Mirella Gregori, una giovane romana sparita nel nulla 42 anni fa, che ancora oggi tiene il mondo con il fiato sospeso?

L’immagine di Mirella Gregori, una quindicenne di Roma con un sorriso che nasconde un enigma duraturo, è emersa di recente, riaccendendo le teorie più intriganti su una delle storie più misteriose d’Italia. Immaginate una ragazza che esce di casa per un attimo e poi… puff! Scompare senza lasciare traccia, lasciando dietro di sé un caso che ha affascinato investigatori e curiosi per decenni.

La notte della scomparsa

Proprio quella fatidica sera del 7 maggio 1983, Mirella uscì dalla sua abitazione nel cuore di Roma, promettendo alla madre: “Mamma, scendo un attimo”. Da quel momento, il silenzio. Le indagini hanno esplorato piste oscure e connessioni inaspettate, ma il vero colpo di scena potrebbe essere nascosto nei dettagli che nessuno si aspetterebbe.

Teorie che fanno rabbrividire

Alcuni esperti sostengono che il caso si intrecci con altri misteri irrisolti, alimentando speculazioni che vanno dal coinvolgimento di organizzazioni segrete a coincidenze sinistre. Non è solo una storia vecchia: è un puzzle che invita tutti a chiedersi, “Cosa è davvero successo quella notte?”

(fonte immagine originale)

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