Attualità
Cittadella dello sport e dell’intrattenimento in progetto

Piano di Riqualificazione dell’Ippodromo di Capannelle
Il Campidoglio ha reso noto un avviso pubblico incentrato sulla raccolta di proposte per la riqualificazione dell’ippodromo di Capannelle, situato a Roma. L’obiettivo, come sottolineato dall’assessore Capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, prevede la trasformazione dell’impianto in una cittadella dedicata allo sport e all’intrattenimento.
Il Progetto di Rinnovamento
Il rinomato Ippodromo di Capannelle, conosciuto per essere il più antico ippodromo italiano, è in procinto di ricevere una significativa rinnovazione. Tramite un avviso emanato dal Dipartimento Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, il Campidoglio è alla ricerca di operatori economici che siano interessati a riqualificare e a gestire l’ampio impianto situato nella periferia Sud di Roma.
L’Ippodromo e la Sua Storia
Con una superficie complessiva di 135 ettari, l’ippodromo è noto per essere il più antico ippodromo italiano. Inaugurato nel 1881, l’ippodromo ha ospitato per lungo tempo gare di galoppo e di trotto, le sue scuderie possono ospitare fino a mille cavalli e le tribune hanno la capacità di accogliere fino a 20 mila persone. Pertanto, sottolinea il Campidoglio, costituisce un punto di riferimento di grande importanza per l’ippica nazionale.
Piano di Rilancio dell’Impianto
Dopo aver prorogato di un anno la concessione e aver evitato il rischio di chiusura dell’impianto, che avrebbe potuto comportare il licenziamento di oltre 100 lavoratori, Roma Capitale ha deciso di pubblicare un bando per il rilancio dell’impianto. L’avviso pubblico prevede una concessione di durata minima di sei anni, per un valore stimato di oltre 27 milioni di euro. L’amministrazione capitolina richiede proposte che includano sia l’esecuzione dei lavori, sia la gestione dell’impianto.
Obiettivi del Rilancio
Il progetto prevede la creazione di una struttura sportiva capace di ottimizzare l’uso dell’impianto, attraverso una diversificazione delle funzioni e delle destinazioni d’uso, valorizzando tutte le sue potenzialità. Alessandro Onorato, l’assessore capitolino allo Sport, al Turismo e ai Grandi Eventi di Roma Capitale, sostiene l’intenzione di valutare attentamente ogni proposta ricevuta, con l’obiettivo di valorizzare al meglio l’impianto.
Termine per Presentare le Proposte
L’amministrazione ha comunicato che le proposte potranno essere presentate fino al 6 giugno. “È giunto il momento di rilanciare l’ippodromo e di sfruttare a pieno le sue potenzialità, con l’obiettivo di proiettarlo nel futuro e renderlo economicamente sostenibile ed indipendente”, ha sottolineato Onorato.
Ultime Notizie Roma
Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
Attualità
Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.
L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.
Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?
A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.
I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.
Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.
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