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Processo per l’omicidio del 14enne Alexandru Ivan a Roma: quattro indagati

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Processo per l’omicidio del 14enne Alexandru Ivan a Roma: quattro indagati

Omicidio Alexandru Ivan: Giudizio immediato per i sospetti

Un giudizio immediato è stato stabilito per i quattro presunti responsabili dell’omicidio del 14enne Alexandru Ivan. Il ragazzo è stato assassinato nel parcheggio della stazione della Metro C Pantano nel gennaio scorso.

Il luogo della sparatoria

Dettagli dell’omicidio

La Procura di Velletri ha richiesto e ottenuto il giudizio immediato per i quattro sospetti dell’omicidio di Alexandru Ivan. Il 14enne è stato ucciso con un colpo di pistola nel parcheggio della stazione della metro C Pantano, situata tra Roma e Montecompatri, la notte tra il 12 e il 13 gennaio. Il processo inizierà il 4 ottobre presso la Corte d’Assise di Frosinone, e l’accusa per gli imputati è omicidio volontario in concorso.

Dinamica dell’omicidio

L’annessi dettagli del caso riferiscono che l’omicidio è avvenuto nel cuore della notte. Alexandru era in un’auto con il compagno della madre nel parcheggio della stazione della Metro C Pantano. Altre auto arrivarono sul posto, e furono sparati diversi colpi di pistola. Un colpo colpì Alexandru all’addome, che morì poco dopo.

Due giorni dopo l’incidente, Corum Petrov, 24enne, si presentò ai Carabinieri dichiarando di essere stato presente durante l’incidente. Dopo, gli investigatori fermarono il cugino di Petrov, Dino Petrov, che era fuggito a Treviso. L’ultimo indagato, Massimo Komarov, alias Janko, di 26 anni, è accusato anche lui di essere stato presente al momento dell’omicidio. L’accusa per tutti e quattro i sospetti è omicidio in concorso.

Le ipotesi sull’omicidio di Alexandru

Il movente dell’omicidio dell’adolescente rimane poco chiaro. Lo zio del ragazzo ha dichiarato che “L’obiettivo non era nessuno. Prima hanno sparato in aria, poi hanno colpito Alexandru ed è morto. Se avessero voluto colpire qualcuno, l’avrebbero fatto subito. Sostengo che sia stata una trappola”. Egli ha riferito i fatti di quella notte dopo aver sentito da alcuni presenti che prima dell’omicidio ci sarebbe stata una lite in un bar, seguita a un diverbio banale.

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Roma ha nuovi poteri grazie alla riforma costituzionale. Il video della Meloni

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Roma ha nuovi poteri grazie alla riforma costituzionale. Il video della Meloni

Roma cambia, e in meglio. Oggi il governo ha approvato una riforma costituzionale che inserisce Roma capitale fra gli Enti Costitutivi della repubblica Italiana, che attribuisce a Roma Capitale poteri legislativi su materie che toccano la vita quotidiana dei romani come l’urbanistica, il trasporto pubblico locale (Atac, Cotral, Metro e Taxi), il commercio, il turismo, la valorizzazione dei beni culturali e dei beni ambientali.

La riforma prevede, almeno così dice nel video social il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni,  che anche i municipi di Roma Capitale avranno un nuovo ruolo nella riforma della città. Questa riforma è frutto di un lavoro condiviso anche con la Regione Lazio e il Comune di Roma guidato dal sindaco del Partito Democratico Roberto Gaultieri.

Da oggi Roma, diventa al pari delle altri capitale europee, una capitale più autorevole e più autonoma.

 

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In giro con la macchina ma con la patente di uno morto da 10 anni

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In giro con la macchina ma con la patente di uno morto da 10 anni
Circolava con patente falsa, intestata a un deceduto ed ottenuta con la complicità di un’agenzia di pratiche auto e di un medico: truffa scoperta dalla Polizia Locale. Tre denunciati 
In seguito alle attività di indagine eseguite dagli agenti  del GPIT(Gruppo Pronto Intervento Traffico) della Polizia Locale di Roma Capitale, è stato possibile scoprire una truffa messa in atto da un cittadino italiano, con la complicità di altri soggetti, al fine di consentirgli di circolare con la propria auto, nonostante la revoca del titolo di guida, utilizzando una patente falsa,  intestata a una persona deceduta.
L’attività investigativa ha avuto inizio a seguito di un normale controllo di polizia stradale, durante il quale l’uomo era stato fermato perchè alla guida senza la cintura di sicurezza. Durante le procedure di identificazione, il cittadino, di 79 anni di età,  aveva esibito una patente, in apparenza regolare.  Solo da successivi e accurati accertamenti anagrafici è stato possibile appurare che il titolare  della patente era in realtà deceduto nel 2016.
Una volta rintracciato, l’uomo ha tentato inizialmente di negare qualsiasi responsabilità, ma davanti all’evidenza dei fatti non ha potuto far altro che ammettere di essersi appropriato dell’identità di una persona defunta, un vecchio conoscente, riuscendo ad ottenere una patente originale intestata a lui ma con la propria fotografia, il tutto grazie alla complicità di un’agenzia di pratiche auto e del medico che effettuava le visite.  Grazie a questo sistema truffaldino il 79enne aveva ottenuto così la possibilità di continuare a guidare , nonostante la revoca del proprio titolo.
Nei suoi confronti è scattata la denuncia per truffa, sostituzione di persona, dichiarazione di false generalità e uso di atto falso, oltre ad un ammontare di sanzioni pari a circa 5 mila euro ed al fermo amministrativo del veicolo. Le indagini dei caschi bianchi hanno permesso di accertare anche le responsabilità del medico,  un uomo di 63 anni, denunciato per false attestazioni sui certificati e per truffa, reato quest’ultimo commesso in concorso con il titolare dell’agenzia, 52 enne,  anch’egli denunciato. Ulteriori verifiche sono tuttora in corso su altre presunte azioni di natura illegale messe in atto dalla medesima agenzia.
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