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Rapina con sparatoria in gioielleria di Roma Est, ladri in fuga

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Rapina con sparatoria in gioielleria di Roma Est, ladri in fuga

Sparatoria al Centro Commerciale di Roma Est

Paura in una gioielleria della capitale. Caccia ai due ladri in fuga su una Punto grigia. Hanno aperto il fuoco, un vigilantes ha risposto con altri colpi di arma da fuoco.

Il Tentativo di Rapina

Paura in gioielleria nella mattina di oggi, mercoledì 10 luglio 2024 al centro commerciale di Roma Est. Si sono introdotti nel negozio in due, armati di pistola, e sono partiti gli spari. Ad esplodere i colpi di arma da fuoco sia i ladri che i vigilanti, intervenuti non appena si sono resi conto dell’accaduto. I criminali, scappati poco dopo le 10:30, si sono allontanati con una Punto grigia.

La Rapina al Centro Commerciale

Hanno fatto irruzione al centro commerciale di Roma Est, uno dei più noti e frequentati della capitale. I ladri sono entrati in gioielleria ed hanno estratto le armi da fuoco, pronti a minacciare i clienti e i dipendenti. Ad accorgersi dei due alcuni vigilanti che si trovavano a pochi passi dal luogo della rapina. Anche loro hanno estratto le armi. E poi è scoppiato il conflitto a fuoco all’interno del negozio. Sul posto sono stati immediatamente allertati gli agenti della polizia di Stato che hanno raggiunto il luogo della sparatoria per provare a bloccare i ladri.

Elicotteri Cercano i Ladri

I residenti della zona sono in allarme: "Abbiamo paura, barricati in casa".

Il Bottino: Rubati Tutti i Gioielli in Vetrina

Ancora da quantificare il valore del bottino della rapina. I due ladri, una volta entrati nella gioielleria, hanno immediatamente puntato la commessa e si sono fatti consegnare monili e gioielli in oro. I malviventi sono riusciti a scappare, nonostante l’intervento del vigilantes contro cui è scoppiato il conflitto a fuoco, portando con sé tutta la merce esposta in vetrina.

Chi Sono i Ladri della Rapina

Subito dopo la sparatoria in gioielleria i ladri sono riusciti a scappare. Secondo le prime testimonianze raccolte, sembra che i ladri avessero un accento del sud. Per il momento non sono state diffuse ulteriori informazioni in merito all’abbigliamento dei malviventi: ciò che è certo è che abbiano fatto irruzione in gioielleria a volto coperto. Al vaglio delle forze dell’ordine, presumibilmente, le immagini registrate dalle videocamere dei sistemi di videosorveglianza del centro commerciale: non si esclude che possano aver ripreso i malviventi prima del colpo in gioielleria.

La Fuga dei Ladri

Ciò che è certo è la fuga dei ladri. Sono scappati a bordo di una Punto grigia e sono riusciti a far perdere le loro tracce in breve tempo.

Immagine di repertorio

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.

L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.

Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.

L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.

Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?

A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.

I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.

Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.

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