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Olio bollente contro la polizia penitenziaria. Interviene anche Cicalone

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Olio bollente contro la polizia penitenziaria. Interviene anche Cicalone

Rivolta nel Carcere di Regina Coeli: Lancio di Olio Bollente contro la Polizia Penitenziaria

Lo YouTuber Simone Cicalone ha recentemente partecipato, insieme ai Radicali Italiani, a un’ispezione nel carcere romano di Regina Coeli. La situazione è esplosa ieri con un’ennesima rivolta dovuta al sovraffollamento, che ha coinvolto tra l’altro allagamenti e il lancio di oggetti, compreso olio bollente, contro il personale penitenziario.

Controllo dei Radicali Italiani

Oggi, una delegazione dei Radicali Italiani, accompagnata da Simone Cicalone, ha eseguito una visita ispettiva a Regina Coeli. Il gruppo includeva il segretario Matteo Hallissey e il tesoriere Filippo Blengino. Durante questa ispezione, sono state evidenziate condizioni insostenibili che hanno portato a numerose rivolte, l’ultima delle quali si è verificata poche ore fa. Il caldo estremo degli ultimi giorni ha ulteriormente aggravato la situazione.

Matteo Hallissey ha dichiarato: “Il sovraffollamento è inaccettabile, con 1100 detenuti per una capienza di 650. I diritti dei detenuti sono gravemente violati. Denunceremo Nordio anche per le condizioni di questo carcere, che manca di aree verdi e spazi ricreativi, con celle progettate per 5 persone ma alcune senza doccia. La situazione è insostenibile; la politica deve agire per adottare misure alternative”.

Allo stesso modo, Cicalone ha commentato: “È stata un’esperienza intensa. Per me era la prima volta. I detenuti chiedono misure alternative e maggiore umanità. Non è accettabile che 30 persone debbano condividere una doccia”.

Sommosse nel Carcere

Ieri, una nuova rivolta è scoppiata nel carcere di via della Lungara. La protesta contro il sovraffollamento e le pessime condizioni di vita a Regina Coeli ha provocato l’allagamento di diversi piani, con i detenuti che hanno lanciato oggetti e persino olio bollente contro il personale della polizia penitenziaria. La situazione più critica si è verificata nella prima sezione, dove i detenuti hanno rifiutato di rientrare nelle celle, scatenando una sommossa durata diverse ore. La calma è stata ristabilita solo grazie alla mediazione della direzione del carcere.

Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ha dichiarato: “Fortunatamente nessun agente è rimasto ferito, ma le condizioni di Regina Coeli restano disumane. I detenuti si sono barricati a lungo, e solo grazie alla mediazione degli agenti e della direttrice la situazione è tornata alla normalità”.

La cronaca degli eventi recenti al carcere di Regina Coeli evidenzia la necessità di interventi urgenti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e garantire la sicurezza del personale penitenziario.

[Fonte](https://www.fanpage.it/roma/cicalone-con-i-radicali-a-regina-coeli-ieri-nuova-rivolta-olio-bollente-contro-la-penitenziaria/)

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

Fonte Verificata

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