Attualità
Grave caduta di una donna in un burrone durante un’escursione in montagna, elitrasportata in ospedale.

Una donna è rimasta gravemente ferita dopo essere caduta in un burrone questa mattina a Guarcino, in provincia di Frosinone. L’escursionista è stata recuperata dai Vigili del Fuoco. Paura nella giornata di oggi a Guarcino, in provincia di Frosinone. Intorno alle 12 una donna è caduta in un burrone in località Campocatino mentre stava compiendo un’escursione in montagna insieme ad altre due persone. Sul posto, per recuperarla, sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento territoriale di Fiuggi con l’elicottero Vvf Drago 162 del reparto volo di Ciampino. La donna è stata trovata e recuperato con il verricello e tecniche Speleo Alpino Fluviali (Saf), dopodiché è stata portata con l’eliambulanza all’ospedale Gemelli di Roma in gravi condizioni. Come abbia fatto la donna a cadere nel burrone, ancora non è chiaro. Dalle prime informazioni sembra che, approfittando della bella giornata, abbia deciso di uscire con altre due persone per fare un’escursione. Intorno alle 12 però, qualcosa è andato storto, e lei è caduta in un burrone: forse una distrazione, un incidente, o la scarsa visibilità, che l’hanno portata a scivolare e mettere un piede in fallo. Sotto shock le due persone che erano con lei e che hanno immediatamente dato l’allarme, consentendo l’arrivo in pochissimo tempo di Vigili del Fuoco e operatori sanitari del 118. Data la gravità delle condizioni della donna è stato deciso di portarla in una struttura attrezzata della capitale – in questo caso l’ospedale Gemelli – in modo da procedere con le cure nel più breve tempo possibile. Non sono ferite le due persone che erano con lei, e che ora seguono con…
Ultime Notizie Roma
Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
Attualità
Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.
L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.
Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?
A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.
I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.
Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.
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