Cronaca
A Nettuno 2 proprietari di ristoranti denunciati dai Carabinieri per furto aggravato di energia elettrica

I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio nel comune di Nettuno, con il supporto dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del personale specializzato di E.N.E.L.
Gli operanti hanno eseguito numerosi controlli in diverse zone della città, concentrandosi in modo particolare nel borgo antico di Nettuno, a seguito delle numerose segnalazioni giunte dai residenti della zona.
Complessivamente, sono stai denunciati tre gestori di attività commerciali: due ristoratori per furto aggravato di energia elettrica e ricettazione, poiché a causa della manomissione del circuito interno, prelevavano illecitamente energia elettrica da un contatore provento di furto, per un ammanco di circa 30.000 euro in un caso e di 8.000 euro nell’altro; un barista poiché aveva installato un sistema di videosorveglianza senza aver preventivamente richiesto l’autorizzazione.
Durante i posti di controllo eseguiti, i Carabinieri hanno segnalato alla Prefettura di Roma tre soggetti quali assuntori di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso di dosi di marijuana e crack. Inoltre, sono state comminate numerose sanzioni al codice della strada, per un importo complessivo di circa 20.000 euro. Al termine del servizio, sono state complessivamente controllate 52 persone, di cui diversi con precedenti, 37 veicoli e sei attività commerciali.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
Attualità
Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.
Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.
Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.
Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.
L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.
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