Cronaca
Blitz antidroga a Tivoli: arrestata la gang del pollaio

Tra le piume di galline e l’odore acre del letame si decidevano turni, carichi, cessioni e movimenti di denaro. Un pollaio trasformato in quartier generale di un’associazione per delinquere nel cuore della campagna tiburtina. I carabinieri hanno scoperto un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di cocaina e hashish e alla detenzione illegale di armi. #Tivoli #Criminalità #Spaccio
Tra le piume di galline e l’odore acre del letame si decidevano turni, carichi, cessioni, e movimenti di denaro. Un pollaio trasformato in quartier generale di un’associazione per delinquere, dove si tenevano riunioni operative per eludere microfoni e occhi indiscreti. È nel cuore della campagna tiburtina che i carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno scoperto l’anomalo epicentro di un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di cocaina e hashish, ma anche alla detenzione illegale di armi.
È il dettaglio più surreale di una vasta operazione scattata all’alba su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Nove le misure di custodia cautelare in carcere, eseguite tra le province di Roma e Modena, emesse dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura antimafia: sette italiani e due cittadini albanesi, tutti gravemente indiziati di essere parte — promotori e membri — di un’associazione strutturata, che aveva imposto la propria egemonia sul mercato degli stupefacenti tra Tivoli e Guidonia Montecelio, in particolare nel quartiere Favale di Tivoli.
Tra i membri della banda del pollaio c’è anche una donna di 79 anni, madre di uno degli arrestati. Secondo gli investigatori, non solo custodiva parte dello stupefacente presso la sua abitazione, ma si occupava anche di nascondere il denaro contante, frutto dello smercio. Un ruolo apparentemente marginale, ma cruciale nel meccanismo di occultamento.
Le indagini, avviate nel 2021, hanno portato alla luce una rete solida, organizzata come una vera impresa criminale, con ruoli ben definiti e una logistica efficiente: dai corrieri ai vedette, dai referenti per lo stoccaggio fino ai responsabili del recupero crediti. Tra marzo 2021 e febbraio 2022, i militari hanno documentato passaggi di droga e denaro, contatti frequenti con sodalizi attivi a Napoli, in particolare nell’area di Sant’Antonio Abate. Tre chili di cocaina sequestrati, un uomo arrestato con una pistola pronta all’uso, altri due soggetti — un uomo e una donna — denunciati a piede libero dopo essere stati trovati in possesso di hashish, tra cui un caso con 20 grammi già suddivisi per lo spaccio.
Cronaca
Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

SerpenteIntrusoARoma: Immagina una band in piena jam session quando un rettile misterioso irrompe nella stanza, creando un caos inaspettato!
L’intrusione inaspettata
Nel quartiere romano di Tor Cervara, una band locale si è ritrovata faccia a faccia con un ospite decisamente insolito durante le prove musicali. Quello che sembrava un’innocua lucertola si è rivelato essere un serpente, nascosto tra i pannelli fonoassorbenti della sala di registrazione. I musicisti di “La Scelta” hanno vissuto momenti di vera suspense, scoprendo che l’intruso era un biacco, un ofide non velenoso ma pur sempre una sorpresa elettrizzante.
I fatti dell’incidente
Mercoledì 30 aprile, il quintetto romano – attivo dal 2003 – ha dovuto interrompere le sessioni quando il serpente è apparso all’improvviso. L’esperto intervenuto ha descritto la cattura come una vera caccia al tesoro: dopo ricerche estenuanti, ha estratto un giovane biacco di circa un metro da un tubo metallico di un dispositivo elettronico. Il rettile è stato poi rilasciato in sicurezza al Rifugio del Lupo, lasciando i musicisti a chiedersi come fosse entrato.Un precedente simile
Non è la prima volta che Roma si trasforma in un set da film con serpenti protagonisti. Lo scorso 15 aprile, in una villetta sulla Bufalotta, un’altra avvistamento ha scatenato il panico: un serpente, scambiato inizialmente per una vipera, è stato inseguito dal cane dei proprietari. Si trattava in realtà di una innocua Natrice del collare, una biscia d’acqua, ma l’episodio ha dimostrato quanto questi incontri possano essere imprevedibili e affascinanti. Chissà quanti altri segreti striscianti nascondono le strade della Capitale?
Cronaca
Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

TragediaNelCielo La misteriosa scomparsa di Rinaldo Vuerich, il leggendario pilota di parapendio che ha incantato l’Italia, ti lascia senza fiato! #Parapendio #AvventuraExtrema
Chi era Rinaldo Vuerich
Rinaldo Vuerich, un’icona del volo libero, aveva 55 anni e alle spalle ben 30 anni di esperienza nei cieli. Considerato uno dei migliori piloti di parapendio in tutta Italia, era originario di Fiumicello e aveva ottenuto il brevetto nel 1994. Di giorno, lavorava nella falegnameria di famiglia a Roma, ma il suo vero amore era il cielo, che lo ha reso celebre tra appassionati e amici.
L’incidente che ha scioccato tutti
Mercoledì 30 aprile, durante un’escursione sul monte Toc nel Bellunese, qualcosa è andato storto. Rinaldo è precipitato da un’altezza di 1.480 metri, urtando prima contro una roccia e poi finendo a valle. Un compagno di volo ha lanciato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare. La sua salma è stata trasportata in obitorio per gli accertamenti necessari.I toccanti ricordi degli amici
Sui social, amici e ammiratori hanno condiviso storie commoventi che rivelano il carisma di Rinaldo. Giuseppe lo ha ricordato con parole emozionanti: “Eccoci in una delle nostre meravigliose avventure. Ora però, sei salito davvero troppo in alto amico mio. Tienici sempre d’occhio e veglia su di noi. Per puro caso, proprio oggi ho rifatto la stessa foto, ma senza più te”. Giorgio ha aggiunto: “Ricordo che, partiti da Serrone, avevo cercato di stargli dietro fino a Sora. Mi diceva ‘te con la vela blu, che stai a gira’ lassù, segui me’. Era quel tipo di energia che ispirava tutti, sia nei voli brevi che in quelli epici sopra i 100 chilometri”.
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