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Cronaca

Il tesoro della Champions si allontana: a Ranieri serviva una vittoria contro la Juve per non affondare

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Il tesoro della Champions si allontana: a Ranieri serviva una vittoria contro la Juve per non affondare

La #Roma insegue la #Champions ma la strada è in salita. Pareggio contro la #Juventus di Tudor non basta. Calendario difficile e concorrenza agguerrita rendono la rincorsa al quarto posto complicata. #SerieA #Calcio

La balena bianca, simbolo della qualificazione alla Champions League, sembra ancora lontana per la Roma, che non festeggia questo traguardo da troppo tempo. Il pareggio contro la rinata Juventus, guidata da Tudor e capace di ottenere il quindicesimo risultato utile consecutivo, potrebbe non essere sufficiente per avvicinarsi al quarto posto, che significherebbe ossigeno puro per un bilancio da tenere sotto controllo per evitare sanzioni dal fair play finanziario.

Quando si afferma che il pareggio potrebbe non essere sufficiente, non è per mancanza di fiducia nella Roma, rigenerata da Claudio dopo un periodo difficile con Juric, ma per considerazioni oggettive che complicano la rincorsa. Il calendario delle ultime sette partite della Roma include cinque scontri diretti (Inter e Atalanta in trasferta, il derby, Milan e Fiorentina in casa), mentre la Juventus ha un percorso più agevole. Anche il Bologna, con Thiago Motta in panchina, sta facendo meglio del previsto, e la concorrenza è forte con Lazio, Fiorentina e la sorprendentemente declinante Atalanta di Gasperini, che sembra aver perso smalto dopo l’annuncio del suo addio a Bergamo.

Per avvicinarsi alla balena bianca, battere la Juventus era cruciale, ma ora la Roma dovrà vincere gli scontri diretti, punto debole dei giallorossi contro le big negli ultimi anni. La qualità è stata carente, specialmente dopo l’infortunio di Dybala, costringendo il club a rimandare ogni speranza al prossimo anno. È evidente che la Roma con Dybala e senza sono due squadre diverse, soprattutto con Pellegrini sotto tono. La qualità sarà il focus per il futuro, dal tecnico ai giocatori.

La situazione è chiara, ma resta l’incertezza sul chi gestirà questo processo, dato che Ranieri ha chiarito di non voler essere un dirigente ma un consulente del presidente l’anno prossimo. Ma dove sono il presidente, il nuovo allenatore, i dirigenti e un progetto sostenibile per finalmente arpionare quella balena bianca? Se qualcuno ha le risposte, è pregato di contattarci.

Cronaca

Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

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Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

SerpenteIntrusoARoma: Immagina una band in piena jam session quando un rettile misterioso irrompe nella stanza, creando un caos inaspettato!

L’intrusione inaspettata

Nel quartiere romano di Tor Cervara, una band locale si è ritrovata faccia a faccia con un ospite decisamente insolito durante le prove musicali. Quello che sembrava un’innocua lucertola si è rivelato essere un serpente, nascosto tra i pannelli fonoassorbenti della sala di registrazione. I musicisti di “La Scelta” hanno vissuto momenti di vera suspense, scoprendo che l’intruso era un biacco, un ofide non velenoso ma pur sempre una sorpresa elettrizzante.

I fatti dell’incidente

Mercoledì 30 aprile, il quintetto romano – attivo dal 2003 – ha dovuto interrompere le sessioni quando il serpente è apparso all’improvviso. L’esperto intervenuto ha descritto la cattura come una vera caccia al tesoro: dopo ricerche estenuanti, ha estratto un giovane biacco di circa un metro da un tubo metallico di un dispositivo elettronico. Il rettile è stato poi rilasciato in sicurezza al Rifugio del Lupo, lasciando i musicisti a chiedersi come fosse entrato.

Un precedente simile

Non è la prima volta che Roma si trasforma in un set da film con serpenti protagonisti. Lo scorso 15 aprile, in una villetta sulla Bufalotta, un’altra avvistamento ha scatenato il panico: un serpente, scambiato inizialmente per una vipera, è stato inseguito dal cane dei proprietari. Si trattava in realtà di una innocua Natrice del collare, una biscia d’acqua, ma l’episodio ha dimostrato quanto questi incontri possano essere imprevedibili e affascinanti. Chissà quanti altri segreti striscianti nascondono le strade della Capitale?

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

TragediaNelCielo La misteriosa scomparsa di Rinaldo Vuerich, il leggendario pilota di parapendio che ha incantato l’Italia, ti lascia senza fiato! #Parapendio #AvventuraExtrema

Chi era Rinaldo Vuerich

Rinaldo Vuerich, un’icona del volo libero, aveva 55 anni e alle spalle ben 30 anni di esperienza nei cieli. Considerato uno dei migliori piloti di parapendio in tutta Italia, era originario di Fiumicello e aveva ottenuto il brevetto nel 1994. Di giorno, lavorava nella falegnameria di famiglia a Roma, ma il suo vero amore era il cielo, che lo ha reso celebre tra appassionati e amici.

L’incidente che ha scioccato tutti

Mercoledì 30 aprile, durante un’escursione sul monte Toc nel Bellunese, qualcosa è andato storto. Rinaldo è precipitato da un’altezza di 1.480 metri, urtando prima contro una roccia e poi finendo a valle. Un compagno di volo ha lanciato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare. La sua salma è stata trasportata in obitorio per gli accertamenti necessari.

I toccanti ricordi degli amici

Sui social, amici e ammiratori hanno condiviso storie commoventi che rivelano il carisma di Rinaldo. Giuseppe lo ha ricordato con parole emozionanti: “Eccoci in una delle nostre meravigliose avventure. Ora però, sei salito davvero troppo in alto amico mio. Tienici sempre d’occhio e veglia su di noi. Per puro caso, proprio oggi ho rifatto la stessa foto, ma senza più te”. Giorgio ha aggiunto: “Ricordo che, partiti da Serrone, avevo cercato di stargli dietro fino a Sora. Mi diceva ‘te con la vela blu, che stai a gira’ lassù, segui me’. Era quel tipo di energia che ispirava tutti, sia nei voli brevi che in quelli epici sopra i 100 chilometri”.

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