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Cronaca

Per favore non rompete il vetro, lo avete già fatto due volte con i vostri disastri

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Per favore non rompete il vetro, lo avete già fatto due volte con i vostri disastri

A Roma, un automobilista esasperato ha affisso un biglietto sul finestrino della sua auto per implorare i ladri di non romperle più il vetro, visto che dentro non lascia nulla di valore. Il messaggio, ironico e disperato, è stato scattato nel quartiere Prati, in una traversa di via Andrea Doria. #Roma #Furti #Malviventi

Potrebbe sembrare un messaggio ironico. E strappare una grassa risata a coloro che lo leggono. In realtà, non lo è. Perché dietro a quelle parole, scritte su un foglio bianco, da un automobilista, a Roma, c’è tanta esasperazione. «Per favore – scrive il proprietario di una vettura – non rompete ancora il vetro, lo avete già rotto due volte. In auto non lascio nulla». L’immagine del biglietto è stata scattata da un passante, giorni fa, nel quartiere Prati. L’auto è stata parcheggiata in una traversa di via Andrea Doria: il conducente ha deciso di lanciare un appello e prima di far rientro a casa ha dunque attaccato al finestrino un cartoncino con una comunicazione indirizzata ai malviventi.

L’appello

Un cittadino romano è stato costretto a ricorrere a una soluzione “fai da te” per mettere la parola fine ai continui furti avvenuti nella sua autovettura dove, peraltro, è ben fissato un contrassegno per disabili. L’appello è dunque rivolto ai malintenzionati che si aggirano indisturbati, a ogni ora del giorno, lungo le strade del quadrante nord di Roma, in particolare, nei pressi del Mercato Trionfale e mettono a soqquadro non solo gli appartamenti, ma anche le macchine.

Nella sua auto, il proprietario fa intendere di «non avere nulla di valore», e l’unico danno derivante dalle continue spaccate è la spesa per la sostituzione del vetro che non sempre l’assicurazione può coprire. Nel corso delle ultime settimane, diversi residenti della zona hanno denunciato anche attraverso gruppi di quartieri l’ondata di furti nelle abitazioni. Ma non è tutto: anche le macchine lasciate in bilico su quattro mattoni e ritrovate al mattino dopo dai titolari totalmente saccheggiate. Il messaggio si chiude con un «grazie». Il tentativo originale del disperato automobilista riuscirà ad allontanare definitivamente dalla sua macchina i potenziali ladri o vandali?

Cronaca

Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

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Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

SerpenteIntrusoARoma: Immagina una band in piena jam session quando un rettile misterioso irrompe nella stanza, creando un caos inaspettato!

L’intrusione inaspettata

Nel quartiere romano di Tor Cervara, una band locale si è ritrovata faccia a faccia con un ospite decisamente insolito durante le prove musicali. Quello che sembrava un’innocua lucertola si è rivelato essere un serpente, nascosto tra i pannelli fonoassorbenti della sala di registrazione. I musicisti di “La Scelta” hanno vissuto momenti di vera suspense, scoprendo che l’intruso era un biacco, un ofide non velenoso ma pur sempre una sorpresa elettrizzante.

I fatti dell’incidente

Mercoledì 30 aprile, il quintetto romano – attivo dal 2003 – ha dovuto interrompere le sessioni quando il serpente è apparso all’improvviso. L’esperto intervenuto ha descritto la cattura come una vera caccia al tesoro: dopo ricerche estenuanti, ha estratto un giovane biacco di circa un metro da un tubo metallico di un dispositivo elettronico. Il rettile è stato poi rilasciato in sicurezza al Rifugio del Lupo, lasciando i musicisti a chiedersi come fosse entrato.

Un precedente simile

Non è la prima volta che Roma si trasforma in un set da film con serpenti protagonisti. Lo scorso 15 aprile, in una villetta sulla Bufalotta, un’altra avvistamento ha scatenato il panico: un serpente, scambiato inizialmente per una vipera, è stato inseguito dal cane dei proprietari. Si trattava in realtà di una innocua Natrice del collare, una biscia d’acqua, ma l’episodio ha dimostrato quanto questi incontri possano essere imprevedibili e affascinanti. Chissà quanti altri segreti striscianti nascondono le strade della Capitale?

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Cronaca

Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

TragediaNelCielo La misteriosa scomparsa di Rinaldo Vuerich, il leggendario pilota di parapendio che ha incantato l’Italia, ti lascia senza fiato! #Parapendio #AvventuraExtrema

Chi era Rinaldo Vuerich

Rinaldo Vuerich, un’icona del volo libero, aveva 55 anni e alle spalle ben 30 anni di esperienza nei cieli. Considerato uno dei migliori piloti di parapendio in tutta Italia, era originario di Fiumicello e aveva ottenuto il brevetto nel 1994. Di giorno, lavorava nella falegnameria di famiglia a Roma, ma il suo vero amore era il cielo, che lo ha reso celebre tra appassionati e amici.

L’incidente che ha scioccato tutti

Mercoledì 30 aprile, durante un’escursione sul monte Toc nel Bellunese, qualcosa è andato storto. Rinaldo è precipitato da un’altezza di 1.480 metri, urtando prima contro una roccia e poi finendo a valle. Un compagno di volo ha lanciato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare. La sua salma è stata trasportata in obitorio per gli accertamenti necessari.

I toccanti ricordi degli amici

Sui social, amici e ammiratori hanno condiviso storie commoventi che rivelano il carisma di Rinaldo. Giuseppe lo ha ricordato con parole emozionanti: “Eccoci in una delle nostre meravigliose avventure. Ora però, sei salito davvero troppo in alto amico mio. Tienici sempre d’occhio e veglia su di noi. Per puro caso, proprio oggi ho rifatto la stessa foto, ma senza più te”. Giorgio ha aggiunto: “Ricordo che, partiti da Serrone, avevo cercato di stargli dietro fino a Sora. Mi diceva ‘te con la vela blu, che stai a gira’ lassù, segui me’. Era quel tipo di energia che ispirava tutti, sia nei voli brevi che in quelli epici sopra i 100 chilometri”.

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