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Cronaca

Facile Ristrutturare va in crisi, mentre il patron Loris Cherubini acquista villa da tre milioni.

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Facile Ristrutturare va in crisi, mentre il patron Loris Cherubini acquista villa da tre milioni.

MisteriosoAffareARoma Scopri come un imprenditore accusato di autoriciclaggio ha acquistato un lussuoso immobile a Nomentano, scatenando un’ondata di interrogativi! 🕵️‍♂️

Lo Scandalo che Sta Fasciando la Città

In un colpo di scena che sta accendendo la curiosità di tutti, un noto imprenditore, già al centro di indagini per autoriciclaggio, è diventato il nuovo proprietario di un prestigioso immobile nel quartiere Nomentano di Roma. Immagina: una transazione che potrebbe nascondere più di quanto appare a prima vista. Fonti vicine alle indagini rivelano che l’acquisto è avvenuto in circostanze avvolte nel mistero, lasciando tutti a chiedersi se ci sia un legame con le sue attività contestate.

Dettagli Sconvolgenti sull’Acquisto

Ma cosa rende questa storia ancora più intrigante? L’immobile in questione è una residenza di alto livello, acquistata per una somma che ha fatto alzare più di un sopracciglio. Si parla di un deal avvenuto in tempi record, con l’imprenditore che ha agito in modo rapido e deciso. Esperti del settore immobiliare sussurrano di documenti fiscali poco chiari e di possibili connessioni con fondi sospetti, alimentando speculazioni che potrebbero portare a nuove rivelazioni. Non perdere l’occasione di approfondire questa vicenda che sta catturando l’attenzione di Roma!

Le Domande che Tutti Si Stanno Ponendo

E ora, la parte che ti terrà incollato: chi è davvero quest’imprenditore e quali segreti nasconde il suo passato? Le autorità stanno setacciando ogni dettaglio, ma indiscrezioni indicano un intreccio di affari e accuse che potrebbe coinvolgere nomi importanti. Questa storia è solo l’inizio di un’inchiesta che promette colpi di scena inaspettati – preparati a essere sorpreso da ciò che emergerà nei prossimi giorni!

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Cronaca

Il caso della stalker che seguiva l’ex con il GPS: una sentenza sorprendente

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Il caso della stalker che seguiva l’ex con il GPS: una sentenza sorprendente

Hai mai immaginato di essere inseguito come in un film thriller con un GPS segreto? #Stalking #Ossessione #NotizieIncredibili

Una Persecuzione Incredibile con Tecnologia da Spia

Delia C., 56 anni, ha trasformato la fine di una relazione in un incubo da brividi, pedinando il suo ex compagno Paolo D.F., 65 anni, con una precisione da professionista. Installando di nascosto un rilevatore GPS sulla sua auto, lei sapeva sempre dove trovarlo, facendolo vivere nel terrore. Immagina la sorpresa dell’uomo quando si è reso conto che non poteva più muovere un passo senza essere individuato – una storia che tiene incollati allo schermo!

La vita di Paolo è diventata un vero rompicapo: cambiava orari, evitava posti familiari, ma lei appariva sempre, pronta a insultarlo e minacciarlo. Un testimone ha svelato il segreto agli investigatori, rivelando come Delia lo appostasse ovunque, costringendolo a isolarsi per paura.

Chiamate e Messaggi Senza Fine

Non si trattava solo di seguire l’ex compagno per le strade: Delia lo ha bombardato con migliaia di telefonate e SMS minatori, a qualsiasi ora del giorno e della notte. La polizia ha documentato un fiume di messaggi da numeri diversi – almeno cinque utenze cambiate in poche settimane, tra primavera e estate 2024. Ogni volta che Paolo la bloccava, lei tornava con un nuovo numero, rendendo impossibile sfuggirle.

Anche un divieto di avvicinamento non ha fermato la sua ossessione. Doveva restare a almeno 500 metri da lui e dai suoi familiari, ma le regole non contavano: le minacce continuavano, con messaggi e bigliettini lasciati sull’auto, pieni di parole come “Se ti vedo con un’altra ti ammazzo”.

Minacce e Insulti da Brividi

L’apice del terrore è arrivato il 24 luglio scorso, in un autolavaggio di Acilia, dove Delia ha insultato e schiaffeggiato Paolo davanti a testimoni, convinta che lui avesse un’altra. Frasi come “Pezzo di m…, bastardo, infame! Uccido te e quella z… tanto a me le guardie non fanno niente” hanno terrorizzato non solo lui, ma anche la sua famiglia, con minacce estese alla figlia, ai nipoti e alla nuora.

Questa ossessione ha creato un vortice di paura per mesi, e ora Delia dovrà affrontare un altro procedimento per fatti simili, continuati anche dopo la recente condanna. Chissà cosa succederà dopo? 😱

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Cronaca

SAN BASILIO – BLITZ DEI CARABINIERI 10 ARRESTI NELLA NOTTE

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SAN BASILIO – BLITZ DEI CARABINIERI 10 ARRESTI NELLA NOTTE

Roma – Ennesimo fatto di cronaca a Roma. Infatti nella notte la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) insieme ai Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica DDA – nei confronti di 5 persone, di cui una destinataria di custodia cautelare in carcere e quattro della misura degli arresti domiciliari, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope.

San Basilio arresti dei carabinieri

L’attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro mediante attività tradizionali e tecniche, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari circa l’esistenza di una “piazza di spaccio” all’interno del quartiere romano San Basilio, dedita allo smercio su larga scala di stupefacenti, quali “cocaina” e “hashish” nell’area popolare compresa tra via Recanati, via Morrovalle, via Osimo e via Fabriano, luogo ove insiste la piazza di spaccio denominata “Edicola”, così chiamata per la presenza di un’edicola sulla piazzetta ubicata tra tali vie: una delle ultime piazze di spaccio esistenti nel quartiere, considerando che quasi tutte le altre organizzazioni spacciano a domicilio.

Sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza circa una gestione piramidale del commercio illecito, che prevede la reggenza da parte di figure criminali di spicco del contesto locale ed un vero e proprio arruolamento di giovani leve, perlopiù di nazionalità italiana, originari del posto ed attratti da facili guadagni, con il ruolo di “vedette” o “pusher”, volti a garantire lo spaccio e prevenire l’intromissione delle forze dell’ordine;  le modalità di cessione della sostanza stupefacente su strada attraverso il pattugliamento della zona da parte dei sodali con il ruolo di vedetta, i pusher che cedevano lo stupefacente al cliente ed i soggetti che ritiravano i soldi del pagamento; la presenza di “luogotenenti” con il ruolo di gestire la piazza per conto del vertice dell’associazione.

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