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Cronaca

Pakistano violenta due 14enni: doveva essere rimpatriato. Che beffa!

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Pakistano violenta due 14enni: doveva essere rimpatriato. Che beffa!

Pakistano violenta due minorenni: regolare in Italia per via di un suo ricorso vinto contro il rimpatrio, ora può essere espulso.

“Ha ottenuto la protezione dichiarando di essere omosessuale, ma questa mattina e’ stato arrestato per violenza sessuale su due ragazzine di nemmeno 14 anni. E’ la vicenda del pakistano di Viterbo. L’uomo è regolare sul territorio nazionale per decisione del tribunale di Firenze”, dove e’ stata istituita “la sezione specializzata sull’immigrazione che ha escluso il Viminale dal giudizio sull’iscrizione anagrafica di un immigrato”.

“L’ordinanza a favore del pakistano – ricorda il Viminale – e’ del 5 aprile 2017: nel primo semestre di quell’anno il tribunale toscano aveva accolto l’87,5% dei ricorsi di chi non vuole lasciare l’Italia. E’ il tribunale in cui, ad agosto 2017, e’ stata istituita la sezione specializzata sull’immigrazione presieduta dalla dottoressa Breggia, il magistrato che ha partecipato a dibattiti con le Ong, ha presentato un libro contro i respingimenti e i porti chiusi e in un dibattito sul tema ‘Migranti alla frontiera dei diritti. Una questione storica – giuridica – culturale’ dell’8 aprile 2019 ha sostenuto che ‘nessuno e’ clandestino sulla terra’”.

“La commissione territoriale – aggiunge il ministero – aveva respinto la richiesta di asilo del pakistano, ma l’immigrato aveva fatto ricorso. Tenuto conto della gravita’ dei fatti, grazie al Decreto Sicurezza, verrà richiesta alla Commissione Nazionale la revoca del permesso che comunque scade il 24 luglio 2019. Fatte salve le esigenze cautelari, il pakistano potrà essere espulso”.

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PARLA L’AUTISTA ATAC CHE HA COLPITO CON UN BUS UN PEDONE

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Tour urbano: dall’Appia alla Tiburtina e il verde selvaggio

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Tour urbano: dall’Appia alla Tiburtina e il verde selvaggio

ErbacceInvasione Hai mai visto le tue strade trasformarsi in una giungla urbana impenetrabile?

Dopo le recenti piogge torrenziali, qualcosa di inaspettato e selvaggio sta accadendo nelle nostre città: le erbacce stanno prendendo il sopravvento, creando scenari che sembrano usciti da un film apocalittico. Immagina passeggiare e trovarti circondato da un’esplosione verde di piante che sfidano ogni controllo.

La conquista verde delle vie cittadine

Tra malva e graminacee, le strade e i marciapiedi sono diventati un vero e proprio caos botanico, dove rifiuti e vegetazione si mescolano in un mix sorprendente. Scopri come questa invasione sta catturando l’attenzione di tutti, con sorprese che potrebbero lasciarti a bocca aperta!

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Cronaca

Il destino inaspettato di un’icona dimenticata in una discarica

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Il destino inaspettato di un’icona dimenticata in una discarica

Hai sentito del misterioso atto vandalico contro la croce di Gesù a Roma? #TorBellaMonaca #DonColuccia #CriminalitàNellePeriferie

Immagina una croce di legno, realizzata a mano con dedizione, che per un anno ha simboleggiato speranza e resistenza nel quartiere di Tor Bella Monaca. Ora, è stata trovata sradicata e gettata in una pozza di rifiuti, innescando domande e tensioni in tutta la comunità. Si tratta forse di un avvertimento da parte dei clan criminali locali? Questo episodio inquietante arriva proprio mentre la periferia romana lotta contro il degrado e la delinquenza.

La Scoperta Shoccante

Mercoledì mattina, alcuni residenti hanno rinvenuto la croce di Gesù, con la scritta “Nessuno si salva da solo”, brutalmente sfregiata e abbandonata in una discarica abusiva. Posizionata un anno fa al termine di una cerimonia in via dell’Archeologia, questa croce era diventata un vero emblema della “non rassegnazione”, come spesso sottolinea Don Antonio Coluccia, il prete anti-spaccio in prima linea contro la criminalità.

La Ricostruzione del Mistero

Tutto è iniziato poche ore dopo un incontro di preghiera guidato da Don Coluccia martedì sera nella cosiddetta “Crack House” di Tor Bella Monaca, dove edifici popolari sono trasformati in covi per droga e armi. Insieme a una comunità di ex tossicodipendenti e all’Associazione Luce Sia, il sacerdote ha recitato il Rosario, promuovendo un messaggio di riscatto per i giovani intrappolati nella delinquenza. Ma la risposta dei clan non si è fatta attendere: la croce è stata divelta e scaricata come rifiuto, in un gesto che fa tremare l’intera borgata. I membri dell’Associazione Luce Sia hanno espresso rabbia e determinazione, giurando di continuare la battaglia per la legalità e la rinascita, ricordando che l’amore e il perdono sono più forti di qualsiasi intimidazione. Che sia l’inizio di una lotta ancora più intensa?

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