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RAPINA A TORRENOVA – Preso il rapinatore della farmacia

RAPINA A TORRENOVA – Il rapinatore aveva preso di mira una farmacia proprio durante questo periodo di crisi a causa del Coronavirus. E’ finito in manette.
RAPINA A TORRENOVA – Sabato pomeriggio, la farmacia di via Torre Nova ha subito una rapina da un uomo con il volto coperto da mascherina chirurgica, sciarpa e cappello che aveva con sé un cacciavite e minacciando i farmacisti, era riuscito a rubare 500 euro d’incasso giornaliero. I Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca appena ricevuta la chiamata ella rapina, sono intervenuti subito mettendosi sulle tracce del malvivente che intanto, era riuscito a scappare con il bottino. L’uomo però, un 48enne di Albano Laziale, già pregiudicato, inizialmente era riuscito a sfuggire ma poi, è stato fermato dalla dai carabinieri grazie a un’attenta analisi dei video di sorveglianza e alle attività d’indagine.
Una volta individuato, è stato immediatamente bloccato all’interno della propria vettura ad Ardea, aveva ancora indosso i vestiti della rapina. I carabinieri, sono riusciti a recuperare gran parte della refurtiva. Ora è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e portato nel carcere di Velletri in attesa della decisione dell’Autorità Giudiziaria. A seguito del rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato e nei confronti del 48enne. Il G.I.P. del Tribunale di Velletri ha disposto la misura cautelare da scontare in carcere.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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