Cronaca
FIDENE – Non si ferma al posto di blocco e fugge. Arrestato dopo inseguimento

Fidene – Non si ferma al posto di blocco e scatta un inseguimento da Montesacro a Prati Fiscali. Durante la corsa molte le vetture coinvolte.
Una fuga finita male. Ieri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Montesacro hanno arrestato un 49enne con precedenti, per l’accusa di detenzione ai fini di spaccio e resistenza a pubblico Ufficiale.
I militari in borghese, nel corso di alcuni controlli, hanno intimato l’alt all’auto guidata che, oltre a non rispettare il posto di blocco, ha tamponato l’auto dei carabinieri per poi darsi alla fuga. La corsa non è andata a buon fine. Dopo un inseguimento di circa venti minuti, è stato poi bloccato dai carabinieri di San Basilio all’altezza di Prati Fiscali.
L’attività ha coinvolto diverse vetture su tutto il quadrante romano e dopo tutte le perquisizioni al soggetto, dentro la macchina e a casa, l’uomo è stato trovato in possesso di 350 grammi di cocaina, suddivisa in dosi pronte alla vendita e della somma contante di 280 euro, ritenuta provento della pregressa attività di spaccio. La droga e i soldi sono stati sequestrati mentre il fermato è agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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