Cronaca
ROMA Lo aggrediscono in gruppo per rubargli la bici: arrestati

ROMA Arrestati tre malviventi per aver tentato di rubare una bici ad un ragazzo e per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale
In piazza Mancini a Roma tre uomini sono stati arrestati per aver tentato di sottrarre ad un ragazzo di 26 anni una bici e per il reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il fatto è accaduto ieri sera quando la vittima, un cittadino del Bangladesh di 26 anni, ha parcheggiato la bicicletta vicino al locale di un amico per scambiare con lui due chiacchiere. Qui si è accorto che un uomo insieme a due complici stavano tentando di sottrargli la bici. Il ragazzo e l’amico sono intervenuti per evitare il furto, ma i 3 hanno iniziato a minacciarli dicendogli di non chiamare la polizia altrimenti li avrebbero accoltellati. Sul posto è giunta una pattuglia del commissariato Salario che è riuscita a separare i 5 soggetti impegnati in una violenta colluttazione. I tre uomini, tutti peruviani, si sono dati alla fuga colpendo i poliziotti, ma grazie all’aiuto di un’altra pattuglia del commissariato Ponte Milvio sono stati bloccati e portati in commissariato. Qui sono stati identificati due fratelli di 35 anni e di 28 anni, entrambi con precedenti di polizia, mentre il terzo di 43 anni. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato indosso al 35enne un coltellino con lama di 5cm ed un involucro con circa 2 grammi di marijuana. Per lui è scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria. Tutti e tre i peruviani sono stati arrestati e dovranno rispondere di rapina aggravata in concorso, di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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