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Cronaca

Finte vaccinazioni anti Covid: guai in vista per Madame e Camilla Giorgi

Finte vaccinazioni anti Covid. Nomi eccellenti nelle carte di un’inchiesta della Procura di Vicenza

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Finte vaccinazioni anti Covid: guai in vista per Madame e Camilla Giorgi

Finte vaccinazioni anti Covid, lo scandalo si allarga. Sono stati infatti registrati a Vicenza dei casi di inoculazioni del siero al fine di ottenere il Green Pass ma in realtà mai effettuate. Lo scorso febbraio i magistrati della Procura del capoluogo veneto, al termine di un’indagine, disposero l’arresto per tre persone. Due medici, un uomo e una donna, ai quali si aggiunse poi il compagno di quest’ultima. Oggi, riporta Il Giornale di Vicenza, dagli atti dell’inchiesta emergerebbero altri nomi, decisamente più eccellenti. Ovvero quelli della 20enne cantante vicentina Francesca Calearo, in arte Madame, e della tennista marchigiana Camila Giorgi.

FINTE VACCINAZIONI ANTI COVID, LE INDAGINI

Entrambe sono accusate di falso ideologico. Sulle vicende che le riguardano gli inquirenti si sono messi al lavoro dopo la segnalazione di una Usl. I funzionari avevano infatti notato che lo studio della dottoressa coinvolta aveva richiesto una quantità di vaccini troppo alta. Altre dosi sarebbero state inoltre somministrate per finta nello studio del collega. Entrambi finiti in carcere, i provvedimenti a loro carico erano stati però annullati. Secondo il Riesame infatti il medico non avrebbe potuto reiterare la condotta fraudolenta. Ma come si è arrivati a Madame e Camila Giorgi?

FINTE VACCINAZIONI ANTI COVID, LA POSIZIONE DI MADAME E CAMILA GIORGI

Durante gli accertamenti, gli agenti della Questura hanno setacciato gli elenchi dei ‘clienti’ dei due studi medici. E tra essi hanno rinvenuto i nomi della cantante e della tennista. La prima, scrive il Giornale di Vicenza, sarebbe da tempo tra gli assistiti della dottoressa. Più nebuloso invece il quadro relativo alla seconda: nata a Macerata, secondo quanto accertato non avrebbe legami con il capoluogo veneto. C’è quindi da capire come e soprattutto perchè vi sia giunta. Un modo forse per non destare sospetti? A questo e molti altri dubbi toccherà ora a chi di dovere dare una risposta.

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Uomo arrestato per rapina a una donna di 73 anni con un coltello.

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Uomo arrestato per rapina a una donna di 73 anni con un coltello.

RapinaNotturnaScioccante: Un’anziana aggredita e derubata da un rapinatore armato a Roma!

L’Agguato in Strada

Immaginate una tranquilla serata che si trasforma in un incubo: una donna di 73 anni si è ritrovata faccia a faccia con un aggressore in una via di Casal Bruciato. L’uomo l’ha spintonata e minacciata con un coltello, strappandole la borsa prima di sparire nella notte. Ma cosa ha spinto un atto così audace?

L’Intervento Lampo della Polizia

Non ci è voluto molto perché la giustizia facesse il suo corso: intorno alle 22.30 di sabato, le forze dell’ordine sono intervenute sul posto, identificando e arrestando un 28enne italiano per rapina aggravata e lesioni. La vittima, portata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Pertini con codice giallo, ha subito diverse contusioni che le ricorderanno a lungo questa terrificante esperienza. Chissà quali dettagli nascosti emergeranno dalle indagini?

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L’amore per mio figlio: una forza insuperabile

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L’amore per mio figlio: una forza insuperabile

MiracoloDiVita: Una mamma sfida un tumore al pancreas durante la gravidanza, scopri come ha trasformato la paura in forza con un esito stupefacente! #CancroInGravidanza #StorieIncredibili

La scoperta scioccante e la lotta quotidiana

Immagina di essere al sesto mese di gravidanza e sentirti dire che hai un tumore al pancreas, uno dei più aggressivi. È esattamente ciò che è successo ad Anna, 42enne di Latina, riflessologa e insegnante di lingue, che ha vissuto un incubo trasformato in trionfo. Il suo primo pensiero? “Morirò prima di conoscere mio figlio.” Eppure, oggi, a un mese dal parto, lo guarda negli occhi, piena di vita. Anna, che preferisce l’anonimato per via del tabù ancora legato al cancro, specialmente in gravidanza, racconta di come sintomi iniziali come dolori addominali – che pensava fossero normali – si siano intensificati, rendendola insonne e disperata. Ha insistito da sola per ottenere diagnosi, scoprendo che proprio la sua gravidanza ha agito da allarme salvavita, rivelando il tumore in tempo.

I medici che hanno fatto la differenza

Il vero turning point per Anna è stato il trasferimento al Policlinico Gemelli di Roma, dove un’équipe di esperti ha cambiato le sorti della sua storia. “Mi hanno accolta e ricoverata subito, dopo mesi di agonia,” ricorda. Al suo fianco, il compagno ha rappresentato un pilastro insostituibile, mentre i medici, guidati dal professor Tullio Ghi, primario di Ostetricia e Ginecologia, e dal dottor Giampaolo Tortora, direttore del Cancer Center, hanno unito competenze mediche e supporto umano. Nonostante la gravità della diagnosi alla 24ª settimana, Anna non ha mai vacillato: ha affrontato la chemioterapia mentre il bambino cresceva dentro di lei, dimostrando una determinazione che ha lasciato i medici a bocca aperta. “Ogni giorno controllavamo se il farmaco fosse tollerato, e lui rispondeva crescendo,” rivela Ghi, definendo la sua storia una delle più straordinarie vissute nel reparto.

La speranza che ha illuminato il buio

Oltre alle cure fisiche, Anna ha ricevuto un sostegno psicologico cruciale dalla professoressa Daniela Chieffo e dalla psicologa Anna Maria Serio. Il momento più duro è arrivato dopo il parto, con un timore improvviso legato a possibili complicazioni per il bambino, che l’ha fatta crollare in un vortice di colpa – un’emozione comune tra le madri in queste situazioni. Gli esperti l’hanno aiutata a ricostruire la propria identità materna, affrontando i tabù del corpo malato e della maternità interrotta. “Condividere e raccontarsi è stato il passo per ricucire tutto,” spiega Serio, evidenziando come Anna abbia trasformato la paura in una forza resiliente. La gravidanza ad alto rischio al Gemelli ha visto il tumore non interferire con la crescita del piccolo, rendendo questa vicenda un esempio di speranza pura.

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