Attualità
“Chi protegge chi protegge?”: il messaggio potente delle guardie giurate sui bus Atac
“Chi protegge chi protegge?”, i militari si servono dei mezzi pubblici per invocare migliori condizioni di lavoro
“Chi protegge chi protegge?”. Uno slogan che vale più di mille parole. Di esso si sono serviti i sindacati delle guardie giurate per promuovere una speciale campagna. Tra le richieste avanzate dai rappresentanti della categoria, il rinnovo del contratto e l’abolizione dei turni, massacranti. Per fare in modo che esse arrivassero più velocemente a chi di dovere, i sindacati si sono serviti del mezzo di trasporto più usato a Roma: i bus di Atac. Sul cui retro hanno stampato quanto di meglio per far capire in che condizioni sono costretti a lavorare gli operatori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari.
Un’immagine, di grande impatto, raffigurante una guardia giurata cerchiata da un mirino. E a fianco, a caratteri cubitali, i pomi della discordia. Su tutti i turni di lavoro, inumani, che costringono gli operatori in campo per 72 ore a settimana. Notti e weekend compresi. Una mole di lavoro che non tutti reggono, e le conseguenze, sul profilo della tenuta mentale, sono disastrose. 8 infatti gli agenti che hanno deciso di togliersi la vita nel 2022. Se a ciò aggiungiamo un Ccnl che non viene rinnovato da 6 anni e che garantisce, come stipendio, non più di 1050 euro al mese, è proprio il caso di dire “è ora di darsi una mossa“.
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