Cronaca
Orsa JJ4, gli animalisti sicuri: “Non ha ucciso lei Andrea Papi, ecco perchè”
Orsa JJ4, colpo di scena nella vicenda dell’animale accusato dell’omicidio del runner in Trentino

L’Orsa JJ4 non c’entrerebbe niente con la morte di Andrea Papi. Ad affermarlo, la Lega Anti Vivisezione italiana. La conclusione sarebbe contenuta in una relazione sull’analisi della perizia veterinaria forense svolta sull’animale. Quest’ultimo al momento si trova detenuto nel centro di Casteller. Per ben due volte il presidente della Provincia autonoma di Trento, Fugatti, ne ha ordinato l’abbattimento, sospeso in entrambi i casi dal Tar. Si attende ora la prossima udienza, prevista per il 25 maggio, per sapere cosa ne sarà dell’ormai famoso plantigrado.
“La relazione – spiega a Fanpage il legale della Leal – è stata elaborata alla luce degli esiti della relazione peritale autoptica sul cadavere di Papi. Si sono raffrontati in particolare alcuni dati, come la distanza tra i due canini. Ed è emerso che l’orso che ha ucciso il runner non è una femmina, ma un maschio. Le misure rilevate dai tecnici della Procura sono infatti superiori alla distanza dei canini in una femmina. E nella medicina forense i segni dei morsi equivalgono alle impronte digitali“.
A questo punto, le richieste della Lega sono chiare: “Noi chiediamo che l’orsa sia liberata. La Provincia parla di compatibilità? Ma gli orsi sono tutti imparentati. In più, non si può escludere che JJ4 sia passata nei pressi del cadavere di Papi. Ma ciò non vuol dire che sia stata lei ad ucciderlo“. Serve quindi, secondo l’avvocato, “riportare tutto in un contesto di trasparenza, anche a livello amministrativo“. E conclude: “L’abbattimento non risolve nulla. Si deve coinvolgere anche il Ministero“.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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