Emanuela Orlandi, ora il responsabile della scomparsa ha anche un nome e un cognome. A riportare la notizia è stamane Il Messaggero, che rivela che per oltre 40 anni se ne sarebbe sentita solo la voce. La quale, con accento inglese, avrebbe letto un messaggio, scritto con una penna, in cui si rivendicava il rapimento. Ebbene, nelle ultime ore si sarebbe giunti alla sua identità. Si tratterebbe di una donna, romana, del quadrante Nord per la precisione, oggi di 59 anni.

I dettagli sarebbero emersi nel corso di un’indagine sul furto di una bara avvenuto nel 2022 nel cimitero del Verano. Tra i testimoni, il pm Erminio Amelio avrebbe ascoltato anche un fotografo e regista. Lo stesso che nel 2013 aveva rivelato (falsamente) di essere entrato in possesso del flauto di Emanuela. E che in passato si era accusato della scomparsa, anche in questo caso senza essere creduto. Sarebbe stato lui, durante uno dei tanti interrogatori a cui è stato sottoposto, a fare il nome della donna presunta rapitrice.

Il nastro con la sua rivendicazione sarebbe stato inviato da Boston ad un corrispondente da Roma della Cbs. La 59enne sarebbe già stata sentita dai magistrati, ai quali ha ammesso di aver soltanto realizzato il comunicato letto nell’audio. “Sono stata coinvolta quasi per caso – ha raccontato – Non conoscevo i complessi retroscena del caso“.