Cronaca
Messa per Messina Denaro, scoppia la polemica. La reazione del parroco
Messa per Messina Denaro, inquietante episodio in una parrocchia in provincia di Napoli

Messa per Messina Denaro, l’iniziativa fa discutere. Nonostante il parroco, dopo averla annunciata sui social, l’abbia annullata.
Succede, riporta Il Messaggero, a Casalnuovo di Napoli, presso la parrocchia Licignano – Maria SS. Annunziata. Il cui reggente ha deciso di effettuare una celebrazione per ricordare il boss mafioso, morto lunedì scorso.
A darne comunicazione lui stesso, attraverso il profilo Facebook ufficiale della circoscrizione ecclesiastica. E in poco tempo è scoppiata la polemica, costringendo alla fine il sacerdote a fare retromarcia. E, dopo aver chiesto scusa per l’accaduto, ad annullare la messa per “prudenza pastorale“.
Particolarmente indignati i fedeli, che hanno denunciato il fatto al deputato Francesco Emilio Borrelli. Il quale ha immediatamente tuonato contro questa “adorazione del male“. E ha auspicato l’intervento del Vescovo per “fermare la vergogna, offesa a migliaia di vittime della criminalità“.
Il parlamentare ha spiegato come il parroco non abbia subito annullato la messa. Anzi, inizialmente “l’aveva confermata, sottolineando che è un dovere di ogni cristiano pregare per tutti gli esseri umani, anche quelli più cattivi. Ma – ribatte – una cosa è pregare in privato, un’altra organizzare eventi pubblici“.
MESSA PER MESSINA DENARO, LE PAROLE DEL PARROCO E DEL SINDACO
A stretto giro arriva la replica del sacerdote: “La messa me l’ha chiesta un fedele e io gliel’ho segnata. Lo faccio con chiunque, che può chiedere di pregare per qualche defunto. Però non sono stato io a pubblicizzarla su Facebook, ma un mio collaboratore”.
Furioso invece il sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia: “Avevo già pronta un’ordinanza per fermare lo scempio. Celebrare una messa per un mafioso, mandante ed esecutore di crimini atroci e omicidi. Non lo avrei mai permesso nella città che amministro. Una cosa assurda, inaccettabile e vergognosa“. Il cui annullamento non toglie il prete dal mirino.
“Continueremo a vigilare sulle sue attività e chiederemo al Vescovado di Acerra di adottare opportuni provvedimenti. Qui la camorra si combatte con denunce e atti concreti. Siamo riusciti ad abbattere il muro di omertà grazie al coraggio di imprenditori, famiglie e di questa Amministrazione, che non ha mai abbassato la guardia“.
Cronaca
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