Politica
Ponte sullo Stretto, Salvini sicuro: “Sarà finanziato tutto in Manovra”
Ponte sullo Stretto, il Ministro delle Infrastrutture replica alle ‘smentite’ di Giorgetti e Meloni

Ponte sullo Stretto, Salvini tiene vivo l’obiettivo. E sostiene che i fondi per realizzarlo saranno disponibili già entro la fine di quest’anno.
Intervenuto al convegno ‘The Young Hope’, il vicepremier si è mostrato deciso a tener fede alla tabella di marcia. Che prevede l’inizio dei lavori, sia sul versante calabrese che su quello siciliano, entro l’estate del 2024.
“Vogliamo – ha detto – che la copertura economica coincida con il 52esimo compleanno del Ponte, che nasce per norma di legge nel 1971“. Il costo, aggiunge, “non dovrà superare i 12 miliardi in 10 anni, in modo da avere una ricaduta ampiamente superiore rispetto alla cifra investita“.
E prosegue che i soldi saranno inseriti nella prossima manovra. “Quando fai una legge di bilancio – spiega – cadono tanti uccelli del malaugurio, perchè il finanziamento per il Ponte c’è o non c’è. Tertium non datur. E vi dico che stavolta il finanziamento ci sarà“.
E servirà a realizzare un’opera parte di un’altra ancora più grandiosa. “L’obiettivo – svela – è che il primo treno attraversi il collegamento stabile tra Palermo, Reggio, Roma, Milano, Berlino e Stoccolma nel 2032“.
PONTE SULLO STRETTO, LA RISPOSTA A SALVINI DEL GOVERNO
Parole che contrastano decisamente in primis con quelle del Ministro (anch’egli della Lega) dell’Economia Giorgetti. Il quale, in conferenza stampa nei giorni scorsi, aveva parlato di un primo stanziamento non prima del 2024. Ma la posizione non è in linea neanche con quella di “programma pluriennale” delineata da Giorgia Meloni e FdI.
MESSA PER MESSINA DENARO, IL PARROCO SI DIFENDE DALLE ACCUSE
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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