Attualità
L’Inverno e il Dibattito sull’Inclusione: Il Cambio di Nome del Natale

Una Tradizione Millenaria Sotto Esame
L’iniziativa di ribattezzare il Natale come “Festa di Inverno” ha sollevato un acceso dibattito. La proposta mira a trasformare una celebrazione con oltre duemila anni di storia, portando allo scontro tra chi desidera preservare le tradizioni e chi sostiene un approccio più inclusivo.
Le Ragioni del Cambio
Costanza Hermanin, membro della Commissione interna dell’Università Europea di Fiesole, conferma ai microfoni de La Nazione la decisione dell’istituto, spiegando il bisogno di adattare il linguaggio per essere inclusivi nei confronti delle diverse religioni e credenze. Secondo Hermanin, “L’inclusione deve essere messa in pratica, prestando attenzione a garantire che festività ed eventi siano celebrati con un linguaggio inclusivo.”
Elementi Tradizionali Mantengono il Loro Posto
Nonostante il possibile cambio di nome, l’idea non prevede l’abolizione di elementi tipici del Natale come i canti, l’albero e il mercatino. “Manterremo i canti di Natale, l’albero e il mercatino, ma almeno nel nome li adatteremo a ciò che fanno tutte le grandi realtà internazionali,” spiega Hermanin, evidenziando un adattamento più che una cancellazione.
Le Parole Come Strumento di Inclusione
Costanza Hermanin sottolinea l’importanza del linguaggio, un elemento fondamentale per costruire una realtà inclusiva. “Le parole sono importanti, perché danno corpo alla realtà. Se predichiamo inclusione e tolleranza, dobbiamo metterle in pratica, a partire dalle parole.”
Sebbene la proposta sia ancora in fase di discussione, il dibattito continuerà a suscitare opinioni diverse tra chi difende le tradizioni storiche e chi promuove un cambiamento verso una maggiore inclusività.
Attualità
Schiuma e liquami in mare a Santa Marinella. La denuncia dell’associazione

Giornata da dimenticare per un gruppo di bagnanti di Santa Marinella (Roma). Questa mattina nel tratto di spiaggia che costeggia l’Aurelia all’altezza dell’ingresso Sud della cittadina balneare si è verificato un episodio che ha destato preoccupazione. Parte della
superficie del mare è stata ricoperta da liquami e schiuma biancastra.
“Abbiamo ricevuto la segnalazione di un gruppo di bagnanti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, molto preoccupati per l’accaduto. Per timore che schiuma e liquami potessero essere pericolosi per la salute e che potessero provocare anche un danno a livello ambientale, hanno deciso di rivolgersi alla Guardia Costiera. Sono intervenuti dopo circa 45 minuti dalla chiamata, hanno controllato
quanto segnalato ed hanno archiviato la questione come un fenomeno naturale. Tutto normale, nessun sversamento e niente liquami in mare. Le verifiche non hanno convito i bagnanti, alcuni hanno deciso di non entrare in acqua per paura. Stiamo valutando di
presentare un esposto alla Procura per fare piena luce su questo episodio. È bene verificare casi del genere, segnalandoli alle autorità competenti, affinché venga individuata la natura delle sostanze in acqua, risalendo alle cause dello sversamento”.
Attualità
Roma Si Prepara al Giubileo: Giovani Pellegrini Invadono la Città prima degli Altri

#RomaGiovani #GioiaEFatica: La capitale invasa da giovani pellegrini tra canti e disagi quotidiani. Un’esperienza unica che divide i cittadini. 🙏🕺
Roma è stata recentemente animata da un’insolita quanto vibrante invasione. Giovani pellegrini, provenienti da tutto il mondo, hanno riempito le strade della capitale italiana con canti gioiosi e danze improvvisate. L’euforia ha contagiato molti, portando una ventata di freschezza e allegria. Tuttavia, la presenza massiccia di questi gruppi ha avuto un impatto contrastante tra i residenti.
“Da una parte c’è chi canta Gesù, dall’altra chi impreca per tornare a casa nonostante le metro piene”. Questo commento riassume perfettamente il clima che si respira in città. Mentre per alcuni la presenza dei giovani rappresenta una rinascita spirituale e sociale, per altri è fonte di frustrazione, a causa delle difficoltà logistiche che ha comportato la loro partecipazione al grande evento.
La rete dei trasporti pubblici, già sotto pressione nei giorni feriali, ha dovuto affrontare ulteriori sfide. “Impossibile trovare un posto sui mezzi pubblici, con le metro piene fino all’inverosimile”, racconta un pendolare esasperato. Molti residenti si sono ritrovati a dover ripensare percorsi e orari, cercando di evitare le folle.
Nonostante gli ostacoli, la sensazione generale sembra essere di accettazione e curiosità verso questi giovani che hanno deciso di scegliere Roma come palcoscenico per la loro espressione di fede e gioia. La città, con la sua storia millenaria, ha ancora una volta trovato un modo per accogliere, anche se non senza qualche difficoltà, un evento di portata internazionale.
Mentre le canzoni e i balli si susseguono, i cittadini romani assistono a uno spettacolo che, almeno per qualche giorno, ha trasformato la città in un crocevia di culture, emozioni e racconti. Una testimonianza di come Roma, tra fascino e caos quotidiano, riesca sempre a risvegliare sentimenti contrastanti ma autentici.
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