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Capelli, scatta l’allarme per alcuni prodotti per la cura: “Rischi per la salute”

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Capelli, scatta l’allarme per alcuni prodotti per la cura: “Rischi per la salute”

L’uso dei prodotti per la cura e lo styling dei capelli può comportare rischi per la salute. Scopriamo cosa ha rivelato una recente ricerca americana e quali sono le potenziali conseguenze per coloro che frequentemente utilizzano strumenti di styling caldi come piastre e arricciacapelli.

Secondo gli ultimi studi condotti da ricercatori americani, l’utilizzo dei prodotti per la cura e lo styling dei capelli, soprattutto se associati a trattamenti a caldo come piastre e arricciacapelli, potrebbero rilasciare nell’ambiente composti chimici dannosi per la salute umana.

In particolare, secondo quanto riporta Fanpage, uno studio ha evidenziato che l’esposizione a queste sostanze potrebbe comportare rischi significativi per la salute.

Gli scienziati hanno analizzato i composti volatili rilasciati dai prodotti per la cura dei capelli, rilevando la presenza di metilsilossani volatili ciclici (cVMS), tra cui il decametilciclopentasilossano (D5), sospettati di potenziale tossicità per l’organismo umano. Questi composti, noti come interferenti endocrini e capaci di bioaccumulo, possono essere rilasciati nell’aria durante l’uso di phon, arricciacapelli e piastre, e successivamente inalati dagli utenti.

Nel corso di una singola sessione di routine per la cura e lo styling dei capelli, è possibile inalare fino a circa 20 milligrammi di questi composti volatili, il che solleva preoccupazioni significative per la salute a lungo termine. I livelli di questi composti aumentano notevolmente quando i prodotti vengono sottoposti a trattamenti termici, come l’uso di piastre e arricciacapelli, potenziando così l’emissione di sostanze dannose nell’ambiente circostante.

Infatti, la ricerca ha dimostrato che durante l’utilizzo di strumenti di styling a caldo, le concentrazioni di cVMS aumentavano dal 50 al 310 percento, confermando il legame tra l’uso di questi dispositivi e l’emissione di composti chimici dannosi per la salute. I risultati hanno portato gli autori dello studio a consigliare di limitare l’uso di questi prodotti per la cura e lo styling dei capelli, e adottare accorgimenti per proteggere la propria salute.

La ricerca, condotta in una struttura appositamente progettata per simulare un ambiente domestico, ha coinvolto una cinquantina di partecipanti di diverse fasce d’età, che sono stati invitati a portare i propri prodotti e strumenti per la cura dei capelli. L’analisi delle concentrazioni di composti volatili è stata effettuata tramite un sofisticato spettrometro di massa con reazione a trasferimento di protoni (PTR-TOF-MS), rivelando l’aumento significativo di cVMS durante l’utilizzo di strumenti di styling caldi.

A seguito di tali conclusioni, è consigliabile valutare attentamente l’uso di prodotti per la cura e lo styling dei capelli, specialmente quando associati all’uso di strumenti termici. Proteggere la propria salute dovrebbe essere una priorità, e limitare l’esposizione a composti chimici dannosi può contribuire a preservare il benessere a lungo termine.I pericoli nascosti nei prodotti per la cura dei capelli

Recenti studi hanno rivelato che l’uso di prodotti per la cura dei capelli può esporre le persone a sostanze nocive. La sostanza in questione è il D5, un composto di organosilicio che può essere inalato durante l’asciugatura e la messa in piega dei capelli. Si stima che una persona all’interno di una casa sia esposta a 20 milligrammi di D5 ogni giorno, con possibili implicazioni sulla salute a lungo termine.

Secondo gli esperti, il D5 è ampiamente presente in molti prodotti per la cura personale, dovuto alle sue proprietà come bassa tensione superficiale, inerzia, elevata stabilità termica e consistenza morbida. Tuttavia, è stato dimostrato che questo composto può provocare effetti avversi sul tratto respiratorio, sul fegato e sul sistema nervoso degli animali da laboratorio.

La professoressa Jung, esperta nel campo, ha sottolineato che l’Unione Europea ha già limitato l’uso del silossano D5 nei prodotti cosmetici risciacquabili a causa dei suoi potenziali effetti nocivi. Inoltre, ha evidenziato che molte fragranze utilizzate in questi prodotti possono contenere sostanze chimiche pericolose se inalate.

I ricercatori hanno anche scoperto che l’uso di sistemi di ventilazione interna può ridurre dell’80-90% l’esposizione al D5 e ad altre sostanze chimiche volatili durante il processo di acconciatura. Tuttavia, questi sistemi hanno il potenziale di riversare queste sostanze nell’ambiente esterno, con possibili effetti sulla salute umana e sull’ambiente.

Studiando il problema, gli scienziati hanno calcolato che negli Stati Uniti potrebbero essere emesse dalle 4 alle 6 tonnellate di D5 nell’ambiente esterno ogni anno a causa dell’uso di prodotti per la cura dei capelli. Questo solleva preoccupazioni riguardanti gli effetti sulla salute pubblica e sull’ambiente.

Secondo gli autori dello studio, la soluzione migliore per proteggere la salute potrebbe essere evitare del tutto l’uso di questi prodotti. Anche la professoressa Jung, dopo aver analizzato i dati, ha deciso di eliminare questi prodotti dalla sua routine di cura personale.

In conclusione, i risultati di questa ricerca mettono in luce la necessità di misure preventive per limitare l’esposizione a sostanze nocive derivanti dall’uso di prodotti per la cura dei capelli. Ulteriori studi sono necessari per valutare appieno gli effetti sulla salute della popolazione e sull’ambiente, al fine di proteggere il benessere di tutti. Fonte

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Le più belle 10 spiagge Bandiere Blu frequentate dai Romani

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Spiagge Bandiere Blu nel Lazio

Dieci bandiere blu assegnate al Lazio per il 2024: da Gaeta fino al lago di Trevignano, il litorale romano vanta spiagge sabbiose che si estendono fino alle sponde del lago. Ci sono conferme per tutti i Comuni che avevano ricevuto il riconoscimento nell’anno precedente. Nella lista figurano Gaeta, Sperlonga, Latina Mare, Sabaudia, San Felice Circeo, Fondi, Terracina, Minturno, Anzio e Trevignano Romano.

In aumento le spiagge Bandiere Blu in Italia

 

“Oltre l’11% delle spiagge del mondo premiate con la Bandiera Blu 2024 sono in Italia e siamo orgogliosi di annunciare che 10 di queste sono nel Lazio”. Lo afferma l’Assessore al Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica e Sostenibilità della Regione Lazio, Elena Palazzo.

Lazio, una destinazione ideale

Si tratta di un’altra bella notizia per turisti e bagnanti, che si aggiunge agli ottimi dati forniti dall’Arpa Lazio sulla qualità delle nostre acque. Ribadisce ancora una volta il Lazio come meta ideale per gli amanti del mare. Con il mio assessorato continuerò a promuovere la nostra Regione come destinazione turistica di punta in Italia e nel mondo con il massimo impegno. È giunto il momento di investire le nostre migliori energie in un asset strategico per l’economia del Lazio”, ha concluso l’Assessore Elena Palazzo.

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Roma via Tiburtina, drammatica caduta di un adolescente di 18 anni nell’ex fabbrica

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Sfiorata la Tragedia a Roma: Giovane Cade Tentando un Selfie

Un incidente quasi catastrofico ha avuto luogo a Roma quando un giovanotto di 18 anni è caduto mentre cercava di scattarsi un selfie nell’ex Fabbrica Penicillina in via Tiburtina 1064, alla periferia della Capitale. Lui e altri due ragazzi maggiorenni si erano infiltrati nell’edificio in disuso, scavalcando la recinzione, con l’intento di scattare delle foto per i social media.

Circonstanze dell’Incidente

Il dramma si è svolto quando i giovani si sono inoltrati nei piani superiori del fabbricato. Arrampicandosi su lastre di metallo leggere queste hanno ceduto, provocando la caduta del 18enne da un’altezza di circa 6 metri.

Intervento di Emergenza e Stato del Giovane

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di San Basilio e della Compagnia di Monte Sacro, i vigili del fuoco e l’ambulanza, che ha trasportato il giovane all’ospedale Umberto I in codice rosso. Nonostante la serietà dell’evento, si riferisce che le condizioni del ragazzo non siano gravi e che non sia in pericolo di vita.

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Roma Tuscolano, Parcheggia sul marciapiede e gli apparecchiano sul cofano

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Protesta di Lorenzo Valente

Cronaca Roma Tuscolano – Lorenzo Valente, un attivista del gruppo bringyourbiketv, ha protestato in modo originale contro un SUV che bloccava il marciapiede, creando un ostacolo per i pedoni. La sua iniziativa ha riscosso molto successo sui social media.

Azione Virale

L’azione protestataria di Valente consisteva nel fare “un pranzo” sul cofano del SUV. Questo è successo a Roma, in zona Tuscolana. L’automobilista che aveva parcheggiato la sua auto ostruendo buona parte del marciapiede, ha causato non pochi problemi ai passanti, in particolare agli anziani, ai passeggini e alle carrozzine. Il risultato? Il cofano della sua auto si è trasformato in un tavolo da trattoria grazie all’intervento di Valente, che ha sistemato su di esso tovaglietta, piatti, bicchieri e posate. Inoltre, sotto il tergicristallo è stato lasciato un biglietto molto esplicito che affermava: “A Roma si dice parcheggiata a cazzo de cane”.

Roma e il Problema della Sosta Selvaggia

Questa iniziativa ha incontrato il favore di molti, poiché a Roma il problema della sosta selvaggia è molto sentito, soprattutto da coloro che hanno una mobilità ridotta. Infatti, la presenza di strade piene di buche, marciapiedi stretti e dissestati, e l’assenza di scivoli, rendono il camminare a piedi molto impegnativo. Se a tutto ciò si aggiunge il mancato rispetto delle regole di parcheggio da parte di automobilisti e motociclisti, diventa chiaro che muoversi a piedi può diventare un’impresa ardua.

Reazioni alla Protesta

Tra le reazioni alla protesta, alcune persone suggeriscono di adottare sanzioni basate sul reddito, come avviene in Finlandia. Altri commentano sulla mancanza di educazione dimostrata da alcuni automobilisti. Molti si domandano quale sia stata la reazione del proprietario del SUV quando ha scoperto che la sua auto era stata trasformata in un tavolo da pranzo. Fonte

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Trullo, 32enne arrestato per aver gambizzato un ragazzo su un monopattino

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Sommario dell’evento

Cronaca Roma – Il caso riguarda un incidente avvenuto la scorsa estate, dove un giovane su un monopattino è stato avvicinato da un’auto e successivamente ferito con un’arma da fuoco. Dopo una lunga indagine, l’assunto autore del tentativo di omicidio è stato recentemente messo sotto custodia, nonostante il silenzio che ha circondato l’incidente.

Arresto e procedura legale

Le forces dell’ordine hanno emesso un ordine di custodia cautelare questa mattina per un uomo trentaduenne che viene indagato per il tentativo di omicidio avvenuto a Trullo l’estate passata. Direzione Distrettuale Antimafia ha supervisionato l’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato. Dopo mesi di inchiesta, la richiesta di arresto è stata presentata al Tribunale di Roma ed è stata approvata dal Gip.

I Dettagli dell’incidente

Il caso risale al tardo pomeriggio del 20 luglio a Trullo quando un ragazzo su un monopattino elettrico è stato preso di mira con colpi di pistola da un conducente in un’utilitaria. Secondo la ricostruzione degli eventi fatti dalle forze dell’ordine, l’uomo arrestato quest’oggi sarebbe stato la persona dietro l’aggressione. Nonostante la reticenza del ragazzo durante l’indagine, gli investigatori sospettano che conoscesse l’aggressore. Dopo avere riportato le ferite, invece di chiamare i servizi d’emergenza sul luogo dell’incidente, il ragazzo si è trascinato in un bar e ha chiamato sua madre per venirlo a prendere e portarlo in ospedale.

Indagini e conclusioni

Gli investigatori hanno individuato l’uomo grazie alle riprese di videosorveglianza della zona, rivelando indizi chiave per l’indagine. Il sospettato, già noto alle forze dell’ordine, ora deve rispondere delle accuse di tentato omicidio e violazione delle leggi in materia di armi. L’uomo è ora in custodia a disposizione della magistratura per un interrogatorio di garanzia. La conclusione dell’interrogatorio non è ancora stata resa pubblica. Fonte

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Nipote di Bud Spencer, Alessandro Pedersoli, aggredito: arrestato secondo assalitore

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Secondo Aggressore di Alessandro Pedersoli Arrestato

È stato rintracciato e arrestato il secondo aggressore di Alessandro Pedersoli, nipote di Bud Spencer, che era stato aggredito al semaforo.

Resoconto dell’Attacco

Nello scorso novembre, Alessandro Pedersoli, il nipote del defunto campione di nuoto e attore Bud Spencer, è stato brutalmente assalito da due individui al Lungotevere delle Armi, nel quartiere della Vittoria. Per questo episodio, un altro ragazzo di 21 anni era già stato arrestato il primo aprile. Successivamente, gli agenti hanno individuato e arrestato il secondo aggressore, coetaneo del primo. Contro di lui è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare e l’individuo, un ventenne, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

La Dinamica dell’Assalto

L’assalto è stato estremamente violento. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la violenza è scoppiata dopo un forte litigio legato alla viabilità. Non è chiaro se il motivo fosse una freccia non indicata o un sorpasso, ma la certezza è che è successo in un attimo: i due aggressori hanno attaccato Pedersoli e iniziarono a picchiarlo. Sono in seguito fuggiti. Tuttavia, a sei mesi dall’attacco, entrambi sono stati rintracciati e arrestati grazie alle immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza che hanno registrato anche la targa dell’automobile, una Smart, in cui viaggiavano.

Le Conseguenze dell’Attacco

A seguito dell’attacco, Alessandro Pedersoli ha subito una frattura del pavimento oculare e la rottura di tre denti.

La Testimonianza di Pedersoli

“È stato terribile, pensavo volessero ammazzarmi“, ha raccontato il ragazzo in ricordo dell’episodio, qualche mese dopo, quando il primo degli aggressori era stato rintracciato e arrestato. “È stato un momento terribile, ed è partito dal nulla. Sono scesi dall’auto e mi hanno iniziato a picchiare”, ha dichiarato Pedersoli. Fonte

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Papa: “Non temete di avere figli. La donna non deve scegliere fra figlio o lavoro

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Stati Generali della Natalità: il Papa e le politiche demografiche

La finalità di quest’anno degli Stati Generali della Natalità, un evento dedicato alle politiche demografiche e al welfare familiare, è stata caratterizzata dalla nota presenza di Papa Francesco. L’argomento principale è stato “Esserci. Più giovani più futuro”.

In questa occasione il Papa ha condiviso un dato inquietante offerto da uno studioso della demografia che afferma che gli investimenti più profittevoli del momento sono quelli nelle fabbriche di armi e negli anticoncettivi, strumenti che rispettivamente cancellano e impediscono la vita.

Vita e Futuro secondo Papa Francesco

Nel corso del suo discorso, Papa Francesco ha affermato: “Le nascite sono il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani si perde il desiderio di futuro“. Da queste parole si deduce quindi che l’Italia sta progressivamente perdendo la sua speranza. Tuttavia, nonostante l’apparente oscuro futuro caratterizzato da denatalità, guerre, pandemie e cambiamenti climatici, Papa Francesco esorta i giovani a non arrendersi e a costruire insieme un futuro migliore.

Un richiamo alla politica e il ruolo dei nonni

Nel concludere il suo intervento, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del ruolo dei governi e del bilanciamento famiglia-lavoro. Secondo lui, una madre non dovrebbe essere costretta a scegliere tra il lavoro e i figli. Inoltre, ha evidenziato l’importanza dei nonni, spesso nascosti e isolati, definendo questa situazione un “suicidio culturale”.

Partecipazione del Papa nel precedente evento

E’ da notare che Papa Francesco aveva già partecipato alla scorsa edizione degli Stati Generali della Natalità, dove aveva tenuto un discorso a favore di politiche lungimiranti per contrastare l’inverno demografico. All’evento aveva preso parte anche la premier Giorgia Meloni.

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Nuove licenze taxi Roma, A pagamento (70.000 euro) mentre agli ncc sarà gratis. Sarà vero e soprattutto giusto?

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Nuove licenze taxi roma

Nuove licenze taxi Roma

Ecco le nuove licenze taxi Roma la novità- Si prevede l’aggiunta di mille taxi e duemila Ncc nel tentativo di avere più veicoli in strada per il prossimo Giubileo, previsto per l’8 dicembre. Dopo numerosi annunci e discussioni con i conducenti, la giunta Gualtieri prevede di pubblicare un bando per le nuove licenze entro la fine di giugno. Lacronacadiroma era stata la prima a pubblicare la notizia delle nuove licenze taxi a Roma.

Chi vuole ottenere il permesso dovrà passare due test, uno orale e uno scritto, e pagare un canone di 65mila – 70mila euro. L’80% di questa somma sarà destinato ai tassisti attuali come compensazione, mentre il restante andrà al Comune. Le autorizzazioni per i Ncc, invece, saranno gratuite.

Lo sciopero dei taxi previsto per il 21 maggio

I tassisti prevedono uno sciopero per il 21 maggio, come reazione ai presunti favori a Uber da parte del governo, che tuttavia nega queste accuse.

Questo nuovo piano, però, è fortemente ambizioso, non solo per i tempi strettissimi in cui avverrà, ma anche perché l’amministrazione capitolina intende aumentare del 20% il numero di taxi e autonoleggi con conducente. Di fatto, attualmente, vi sono appena sopra i 7.900 taxi e 8mila vetture di noleggio con autorizzazioni sparse in tutta Italia.

Interazione con le sigle dei tassisti

Negli ultimi mesi, la giunta Gualtieri ha avuto un dialogo con le sigle dei tassisti e ha istituito una apposita commissione che ha calcolato il divario tra auto bianche e nere nella Capitale. Si prevede un aumento della fila di taxi nelle zone più centrali con l’aumento dei turisti.

La proposta di Gualtieri

Gualtieri ha proposto due opzioni per convincere la categoria, a livello nazionale, il 21 maggio bloccherà l’Italia per opposizione ai decreti dei ministri Matteo Salvini (Infrastrutture) e Adolfo Urso (Industria e Made in Italy) per riformare il servizio di trasporto non di linea. L’obiettivo principale di Gualtieri è aumentare le licenze taxi e riportare la tariffa minima richiesta dalla categoria, cioè ogni corsa breve costerà tra 10 e 12 euro, indipendentemente dal tempo e dalla distanza percorsi.

Il valore delle nuove licenze per i taxi

Negli ultimi tempi, è stato inviato all’Autorità nazionale di regolazione dei Trasporti, guidata da Nicola Zaccheo, sia la bozza del bando che il piano tariffario. È stata iniziata anche una discussione con l’Agenzia delle entrate per quantificare il costo delle nuove licenze dei taxi, che secondo i massimali della stessa agenzia, dovrebbe aggirarsi intorno ai 120mila euro.

Aspettative per il bando

Per le nuove licenze taxi Roma dovremo aspettare la prossima sessione della commissione Trasparenza, guidata da Federico Rocca (FdI), il comune annuncerà che sta aspettando solo l’ultimo via libera dell’Art per pubblicare il bando. Successivamente, la commissione Trasporti, guidata da Giovanni Zannola (Pd), probabilmente il sindaco stesso o il suo assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, annuncerà che le procedure di gara saranno aperte entro la fine di giugno. La procedura per l’assegnazione di 2mila autorizzazioni per Ncc, invece, sarà gratuita.

Le reazioni dei sindacati

I sindacati del settore sono molto scettici sia sulla necessità di nuove auto sia sulle tempistiche previste dal Comune. Prevedono che, come avvenuto a Milano, potrebbero presentare ricorsi al Tar. Tuttavia, il Campidoglio spera che l’introduzione della tariffa minima e un aumento generale del costo delle corse possano portare a un compromesso con le auto bianche.

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Cronaca

Cappellano arrestato per aver introdotto droga in carcere: Don Maurizio Verlezza

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Scoperta choc: droga in un pacco destinato ai detenuti

Cronaca Roma – Era previsto come un pacco di necessità per i detenuti, ma conteneva droga. Lo stupore della polizia penitenziaria è stato enorme quando ha scoperto che chi doveva fornire assistenza spirituale e favorire il reinserimento sociale era stato la stessa persona a introdurre la sostanza stupefacente all’interno delle mura carcerarie.

Sembra fosse il cappellano del carcere di Velletri, un sacerdote di 63 anni e parroco dell’Istituto Salesiano di Genzano, a portare la droga. Maurizio Verlezza, parroco del centro religioso di via Mazzini e direttore dell’oratorio Don Bosco, è finito in manette. Una figura nota in tutto il territorio nazionale per il suo lavoro nel volontariato.

Don Maurizio in possesso di droga e denaro

Don Maurizio, recentemente nominato curato della struttura carceraria di Velletri, è stato trovato in possesso di quasi un chilo di marijuana e oltre cinquanta grammi di cocaina. Nella perquisizione del suo appartamento all’interno della struttura salesiana dei Castelli, è stata trovata una notevole somma di denaro. Il pacco, nascosto con cura tra indumenti e articoli per l’igiene personale, conteneva anche due smartphone, presumibilmente utilizzati per comunicare con l’esterno. L’arresto del religioso ha scosso la comunità di fedeli di Genzano che lo ha sempre considerato un solido punto di riferimento.

Il Paese sotto shock

Seguendo la procedura standard, è stata effettuata una perquisizione della casa del parroco nella quale sono stati trovati e sequestrati oltre ventimila euro in contanti, nascosti nell’alloggio occupato dal prete, ex capo della chiesa San Marco di Latina. La figura del cappellano in un’istituzione penitenziaria è parte del trattamento di riabilitazione poiché fornisce il supporto religioso ad ogni detenuto. Quest’ultimo ha il diritto di visitare ogni cella senza essere accompagnato dagli agenti, per garantire massima riservatezza sia durante il sacramento che durante la conversazione con il detenuto.

Quest’operazione dellapolizia penitenziaria rientra nell’ambito delle indagini carcerarie. Precedentemente, una madre in visita al figlio detenuto aveva introdotto droga e poi è stata scoperta ed arrestata. Adesso, il sacerdote è stato detenuto in attesa di essere ascoltato dall’autorità giudiziaria di Velletri.

Precedenti e tendenze inquietanti

Questo non è il primo caso di cappellani coinvolti in simili scandali. Due anni fa in Sicilia è stato arrestato un francescano che, tra l’altro, era stato carabiniere prima di prendere i voti. Più recentemente, il prete straniero Milan Palkovic, 58 anni, in visita a Roma con un gruppo di connazionali, è stato fermato dalla polizia in piazza San Pietro con una pistola ad aria compressa, un cacciavite e un taglierino. I sospetti degli investigatori cadono sul un pellegrino, ritenuto il vero proprietario del borsello con la pistola, il quale avrebbe potuto consegnarlo al sacerdote per eludere i controlli di sicurezza del Vaticano. Fonte

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Cronaca Roma – 91enne invita donna a pranzo a casa sua e viene derubata. Infame

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34enne arrestata per rapina aggravata all’Esquilino

Cronaca Roma – Una donna di 34 anni risponderà di rapina aggravata all’Esquilino, a Roma. La donna ha sottratto 900 euro ad un anziano che l’aveva invitata a pranzo a casa sua.

Dettagli dell’episodio

L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha coinvolto un anziano di 91 anni. L’uomo era nei pressi della stazione Termini quando la donna si è avvicinata a lui, chiedendogli del denaro perché aveva fame. Spinto dalla compassione, l’anziano ha deciso di invitarla a pranzo a casa sua.

La minaccia e la rapina

Una volta giunti nell’abitazione dell’anziano, poco lontana dalla stazione, la donna ha iniziato a rovistare tra armadi e cassetti. Notando il suo comportamento, l’anziano le ha chiesto di lasciare l’appartamento. A quel punto, la 34enne ha afferrato un coltello, minacciando l’anziano, ed è fuggita con 900 euro che erano stati nascosti in un cassetto.

Le indagini e l’arresto

L’anziano ha immediatamente chiamato il Numero Unico delle Emergenze 112, e sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino. Essi hanno raccolto la denuncia e tutti i dettagli utili per identificare la donna, riuscendo a trovarla, dopo poche ore, in via Amendola. L’operazione è stata possibile grazie alla descrizione fornita dalla vittima e alle immagini delle telecamere di sorveglianza.Fonte

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Cronaca

Ostia Maestra picchiata da donna del clan Spada dopo aver rimproverato suo figlio

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Denuncia per Aggressione di Maestra

Un’assurda situazione si è verificata in una scuola di Ostia. Una donna, identificata dai carabinieri, è stata denunciata per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Questa signora ha attaccato fisicamente una maestra, prendendola a calci e pugni.

Cronaca dell’Aggressione

Stando alla ricostruzione dei fatti, la donna ha aggredito la maestra della scuola di Ostia. Ciò è avvenuto perché l’insegnante il giorno prima aveva rimproverato il figlio della donna. L’aggressione è avvenuta ieri mattina nel cortile dell’istituto. Sono poi arrivati i carabinieri sul posto, che hanno identificato la donna e l’hanno denunciata per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Nonostante le lievi ferite riportate, l’insegnante ha rifiutato cure mediche.

Dettagli dell’Incidente

Inizialmente, la donna ha iniziato a insultare la maestra. Successivamente, l’ha aggredita per aver rimproverato il figlio in classe. La donna, evidentemente furiosa, è andata nella scuola, e non appena ha visto l’insegnante, ha iniziato a insultarla e poi a picchiarla. Fortunatamente la maestra non ha avuto gravi conseguenze fisiche. Non appena la donna si è allontanata, l’insegnante ha richiesto l’intervento dei soccorsi. I carabinieri, poi arrivati sul posto, hanno identificato immediatamente l’aggressore. La donna ora dovrà rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Nota sull’Identità della Donna

Il cognome della donna la collega al clan Spada, noto a Roma, in particolare nella zona del litorale. Il clan è spesso coinvolto in atti illegali come il traffico di droga, l’usura e l’estorsione. Gli arresti negli ultimi anni hanno ridotto il numero di membri del clan, numerose persone ne sono terrorizzate.

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